La fotografia Ceka

Discussion in 'Varie (relative alla Repubblica Ceca)' started by pierre, Feb 4, 2007.

  1. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Meno male, i post con le immagini sono tutt'altra cosa.
     
  2. pierre

    pierre Well-Known Member

    rimosso
     
  3. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Vorrei aggiungere che mi dispiace tanto per Marco che ha deciso dimettersi a causa di questa spiacevole discussione.
    Prometto che in futuro cercherò di stare più attenta con certe provocazioni.
     
  4. pierre

    pierre Well-Known Member

    rimosso
     
  5. pierre

    pierre Well-Known Member

    JAN REICH (1942-2009)


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    Ultimamente peregrinando fra le librerie di Praga mi è capitato di imbattermi i due bellissimi libri di fotografie “Bohemia (2005)” e “ Disappearing Prague (2000) “ (Praga che scompare), entrambi contengono foto di Jan Reich. Il primo volume presenta vedute di varie località della Cecoslovacchia (metto questa definizione geografica perché inziò questo lavoro prima della divisione) e il secondo di aree abbandonate della città di Praga. Le fotografie sono rigorosamente in bianco e nero.
    Mi sono precipitato a leggere le sue note biografiche ed ho scoperto, con piacere immenso, che lui è uno degli ultimi fotografi che utilizza l’ antica tecnica di Sudek che consisteva nell’ utilizzo di grandi macchine fotografiche di legno, grossi negativi e stampa diretta.
    Dal 1965 al 1970 ha studiato alla FAMU di Praga specializzandosi in fotografia, dopo il 1968 andò a Parigi dove soggiornò per circa 1 anno, fece ritorno a Praga dove per vivere cominciò a lavorare nella produzione di cartoline turistiche. Poi, piano piano cominciò a fare foto per passione sua ed esporle a varie mostre con tutto ciò che poi ne conseguì.

    Brevemente descrivo i due libri. Bohemia, consiste di immagini di paesaggi immersi in una profonda atmosfera malinconica, assenza totale dell’ elemento umano e ricerca di sfumature che spaziano le scale dei grigi. Reich nella sua casa aveva una mappa di tutta la Cekia infilzata da una marea di spilli; gli spilli erano di due colori indicavano i luoghi fotografati e quelli che doveva ancora riprendere. La sua precedente nel campo delle cartoline turistiche di sicuro è stato di grande aiuto nel selezionare i luoghi che voleva immortalare.

    Castello di Karlstein

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    Kutna Hora

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    Diseappearing Prague.

    Il racconto fotografico si svolge raccogliendo immagini di scorci di quartieri periferici di Praga Liben, Holesovice (il vecchio porto), Smichov e le tematiche proposte sono: staccionate rotte, lampioni, recinzioni, resti e ruderi di insediamenti produttivi ormai abbandonati. Queste ambientazioni ormai non esistono più. Queste foto trasudano un atmosfera triste e permettono di comprendere che non erano scatti casuali ma dietro ognuna c’era un lungo lavoro di preparazione.
    Ci si può rendere conto che cercava giornate con foschia leggera per scattare neii momenti nei quali la luce doveva essere perfetta. A compimento di tutto ciò la scelta del bianco e nero da un tocco di mistero a questi elementi urbani ormai dimenticati.

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  6. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Meravigliose queste immagini!!
     
  7. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Interessantissima la notizia sul film. Mi incuriosisce molto :wink:
    Anch'io vorrei aggiungere un informazione:
    Nella primavera di quest'anno, il fotografo ha donato una parte sostanziale della sua opera all'Museo delle Arti applicate di Praga. La collezione conta circa 330 fotografie incorniciate che rappresentano il meglio della produzione dell'artista, tra queste anche alcune preziose stampe che esistono solo in un unico esemplare.
    Non so se le fotografie sono già esposte, ma chi fosse interessato può consultare questo sito:

    http://www.upm.cz/index.php?language=cz ... 010&id=342
     
  8. pierre

    pierre Well-Known Member

    Uhm, notizia ghiotta ! Se riesci a saperne di più informaci. Non vorrei andare a vuoto al Museo delle Arti Applicate :cry:
     
  9. Per pura coincidenza, alcune settimane fa accennavo a Martina di aver ritrovato in un cassetto una raccolta di fotografie di Jan Reich - "Posazavì" - Ed. 1988 della CTK Pressfoto, le fotografie, in questo caso a colori, di paesaggi e località dell'allora Cecoslovacchia, spaziano dalla citta di Benesov a Zdar nad Sazavou, se non mi sbaglio compreso il paese natale della mia ex insegnante di ceco Katerina Zoufalovà (Tynec nad Sazavou) che all'epoca mi regalò il libro in questione...
     
  10. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Hai preso lezioni di ceco?
     
  11. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Mi dispiace Pierre, ma non sono riuscita a trovare nessuna informazione più precisa :(
    Magari qualcuno che abbia i contatti a Praga o addirittura risiede là potrebbe chiedere le info presso il Museo.
     
  12. Ciao Martina, scusa il ritardo....
    Si, presi una trentina di lezioni, 2 volte a settimana, è stato stressante perchè le lezioni avvenivano al termine della giornata lavorativa (poi per vari motivi fui costretto a smettere).
    La cosa + importante di queste lezioni, grazie agli insegnamenti e consigli, fu che imparai a "pensare" in ceco ...., difficile da spiegare, insomma, se dovevo esprimere una frase, un pensiero..... beh, la/lo pensavo già in ceco... (non in italiano, e poi traducendo mentalmente.... ma quello che volevo/dovevo dire lo pensavo direttamente in ceco....) non so come spiegarlo in altro modo... comunque era una sensazione fantastica.... chiaramente era un fenomeno iniziale, appena smisi le lezioni persi subito questa facoltà appena accennata.
     
  13. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Direi che è normale :) io penso in italiano :)
     
  14. martina72

    martina72 Well-Known Member

    p.s. solo fare i conti è difficilissimo in un altra lingua.
     

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