Storie e leggende

Discussion in 'Cultura' started by pierre, Dec 22, 2008.

  1. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Alena, sono in ferie questi giorni :wink: 8)
    e poi mi sembra che anche Ulisse aveva una storia da postare, aspettiamo prima la sua!!
     
  2. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Alena fammi capire....ma per caso stai raccontando a tuo marito ogni notte una fiaba diversa?? :wink: :D
     
  3. pierre

    pierre Well-Known Member

    rimosso 2/10/09
     
  4. alenastef

    alenastef Well-Known Member

    Sui dodici mesi
    C´era una volta una madre che aveva due figlie. Amava molto la sua vera figlia, Holena, mentre non sopportava la figliastra Maruška. Maruška era di gran lunga più bella della sua Holena, per cui la matrigna la odiava. La buona Maruška non sapeva della propria bellezza e non capiva perchè la matrigna era sempre arrabbiata con lei. Maruška doveva svolgere tutti i lavori nella capanna da sola, mentre Holena si metteva bei vestiti e riposava. A Maruška non dispiaceva affatto lavorare, ma era triste per le incessanti lamentelle e insulti da parte della matrigna e Holena. Ma non c'era niente da fare. La matrigna e Holena si comportavano sempre peggio, perchè Maruška diventava ogni giorno più bella e Holena più brutta.
    Un giorno la madre pensò: "Perchè mai dovrei tenere in casa una figliastra carina? Quando verranno i ragazzi a scegliere la sposa, si innamoreranno di Maruška e mi lasceranno qui Holena." Da quel momento era decisa di sbarazzarsi della povera Maruška. La torturava di fame, la pestava, e comunque Maruška diventava ancora più bella ogni giorno.
    Un giorno, era metà gennaio, a Holena venne voglia di sentire il profumo delle violette. "Vai, Maruša, e portami un mazzo di violette dal bosco, voglio mettermelo alla cintura per sentirne il profumo!" ordinò alla sorella. "Ma sorella cara, che idea ti è venuta? Chi ha mai sentito di violette che crescano sotto la neve?" "Ma ché, tu povera diavola mi dirai che cosa posso desiderare? Su, va' al bosco, e se non me le porti ti ammazzo!" la minacciò Holena. La matrigna mise Maruška dietro la porta e chiuse a chiave.
    Maruška camminò verso il bosco piangendo. Sprofondava nella neve, andava su e giù, aveva tanta fame e tremava di freddo. All'improvviso vide una luce davanti a sè. Si avvicinò e arrivò in cima di una collina. Su in cima vide un grande falò e attorno dodici sassi. Sui sassi erano seduti dodici uomini. Tre avevano una lunga barba bianca, tre erano più giovani, tre più giovani ancora e i tre più giovani erano i più belli. Non parlavano, solo se ne stavano seduti guardando le fiamme. I dodici uomini erano i dodici mesi dell'anno. Il Gennaio era seduto in alto, barba e capelli bianchi come la neve, un bastone nella mano. Maruška si spaventò e rimase zitta, ma poi si diede coraggio e disse: "Brava gente, lasciatemi riscaldare un po' presso il vostro fuoco, tremo di freddo."
    Gennaio annuì e chiese: "Fanciulla, che cosa fai da sola nel bosco, cosa stai cercando?" "Devo raccogliere delle violette," rispose Maruška. "Non è il periodo adesso, c'è neve," disse Gennaio. "Io lo so, ma mia sorella Holena e mia madre me lo hanno ordinato. Se non le porto mi ammazzano. Vi prego, compari, ditemi dove le trovo!"
    A questo punto Gennaio si alzò e si avvicinò al mese più giovane, gli diede il bastone e disse: "Fratello Marzo, siediti in alto!" Il mese di marzo si sedette sul sasso più alto e agitò il bastone sopra il fuoco. A quel momento le fiamme lingueggiarono altissime, la neve attorno si sciolse, sotto gli alberi apparse l'erbetta verde ed ecco la primavera. Sotto i cespugli fiorirono delle belle violette.
    "Su, raccoglile, Maruška," disse Marzo. In un attimo Maruška aveva un grande mazzo di violette. Ringraziò ai fratelli come si deve e tornò a casa. Che sorpresa per Holena e la matrigna! "Dove le hai trovate?" chiedeva Holena arrabbiata nera. "Su nel bosco, sotto i cespugli, ce n'era tanto," disse Maruška.
    Dopo qualche giorno Holena ebbe voglia di fragole. Chiamò Maruška e ordinò: "Portami delle fragole dolci!" Maruška andò verso il bosco piangendo. Sprofondava nella neve, per lungo andava senza meta, ma alla fine vide una luce. Arrivò al falò con i dodici mesi attorno. Gennaio era seduto sempre più in alto. "Perchè sei tornata, fanciulla, e che cosa stai cercando?" "Vado a raccogliere delle fragole." "Ma è inverno, non ci sono fragole," disse Gennaio. "Io lo so," disse triste Maruška, "ma mia sorella Holena mi ha ordinato di portarle delle fragole, altrimenti mi ammazza." E Gennaio si alzò e disse: "Fratello Giugno, vieni su!" Il mese di giugno si sedette in alto e agitò il bastone sopra le fiamme. Il fuoco bruciò alto, con il calore la neve si sciolse attorno, ed ecco l'erba verde, foglie sugli alberi, uccelli che canticchiano - piena estate! Attorno crebbero tante fragole. "Su, raccoglile, Maruška, veloce!" disse Giugno. Maruška in un attimo raccolse il grembiule pieno di fragole. Ringraziò come si deve e si precipitò verso casa. Holena e la matrigna si intripparono di fragole dolci, ma non dissero a Maruška "prendine una anche te!"
    Il giorno dopo Holena volle delle mele rosse. "Va', Maruša, al bosco e portami mele rosse!" ordinò alla sorella. "Ma sorella cara, dove trovo le mele in pieno inverno?" chiese la povera Maruška. "Sporca carogna, vuoi decidere che cosa posso desiderare? Svelta al bosco, e se non me le porti ti ammazzo!" minacciò la cattiva Holena. La matrigna spinse fuori Maruška e chiude a chiave.
    Maruška piangendo camminava nella neve. Non errava più. Andò dritta sulla collina. Il mese di gennaio era seduto in alto. "Brava gente, lasciatemi riscaldare presso il vostro fuoco," pregò e si avvicinò. Gennaio annuì e chiese: "Perchè sei qui? Che cosa stai cercando?" "Vado a raccogliere mele rosse," rispose Maruška. "E' inverno. Non ci sono mele in inverno," disse Gennaio. "Lo so," annuì Maruška, "ma mia matrigna e Holena mi ammazzano se non torno con le mele. Compari, per piacere, ditemi dove le trovo."
    Gennaio si alzò, andò da un mese un po' più anziano, gli diede il bastone e disse: "Fratello Settembre, siediti in alto." Settembre si sedette sul sasso, agitò il bastone sopra le fiamme ed ecco la neve che si scioglie, le foglie che cadono col vento freddo e sugli alberi ci sono delle melle rosse e gialle! "Agita i rami, Maruška, veloce," disse il mese. Maruška agitò un ramo e cadde una mela. Lo agitò ancora e cadde un'altra. "E adesso corri a casa!" chiamò il mese. Maruška prese le due mele e si precipitò verso la casa. Che sorpresa per la matrigna, che sorpresa per Holena! Subito a chiedere a Maruška tutte e due dove ha trovato mele così belle, dove crescono, perchè non ne ha portato di più. Piacquero le mele alle due donne, così tanto che ne vollessero altre.
    "Dammi la pelliccia, madre, vado a prenderne," disse Holena. "Questa sporcacciona le mangerebbe tutte da sola. Troverò dove crescono e agiterò bene tutto l'albero, anche se non è mio." La matrigna la tratteneva invano, Holena prese la pelliccia e se ne andò.
    C'era tantissima neve. Holena errava a lungo, ma la voglia di mele la manteneva forte. Ora vide una luce in lontanaza. Andò verso di essa e arrivò in cima di una collina dove vide un falò e dodici uomini attorno. Si spaventò un po', ma subito si riprese, si avvicinò e mise le mani sopra le fiamme per riscaldarsi. Non chiese nulla ai mesi, non gli parlò nemmeno. "Perchè sei venuta, che cosa stai cercando?" chiese scocciato Gennaio. "Che te ne frega, vecchio? Non sono affari tuoi." E Holena si allontanò verso il bosco.
    Gennaio corrugò la fronte e agitò il bastone sopra le fiamme. In quel momento il cielo si scurì, il fuoco si fece basso e iniziò una burrasca di neve. Holena non vide a un passo. Errò, errò cadendo nella neve, continuava a nevicare e tirare un vento spaventoso. Lei tremava di freddo. La madre la aspettava, guardava dalla finestra, dalla porta, ma invano. "Forse le mele le piacevano così tanto che non riusciva a staccarsi? Devo andare a vedere dov'è finita." E la madre si avviò al bosco. Errava a lungo nella neve e nel vento, ma di Holena nessuna traccia.
    Maruška preparò il pranzo, curò la mucca, aspettò la matrigna e Holena, ma elle non tornarono. Il giorno dopo le aspettò con la colazione, ma invano. La cattiva e Holena si congelarono da qualche parte nei boschi. Alla buona Maruška rimase la capanna e la mucca, presto trovò anche un buon ragazzo e vissero felici e contenti per sempre.
     
  5. Ulisse

    Ulisse Well-Known Member

    Martina ha ragione! Dopo una faticosa traduzione (non vi dico i risultati. E' solo grazie al suo provvidenziale aiuto che sono riuscito a dare un senso comprensibile al testo!) ho finalmente la storia di quando il cagnolino e la gattina (di Capek) festeggiarono il 28 ottobre. Ma devo riassumerla per poter darvela in pasto :D
    Purtroppo domani parto e potro' farlo solo al mio rientro, tra una settimana. Tra l'altro ho anche alcune cosucce da scrivere su Zlin. Ma queste le mettero' nella sezione "architettura". Beh, non aspettatevi grandi cose da me :D Ho solo trovato una bella guida di Praga e della Rep. Ceca e c'e' descritta un po' Zlin e la storia di Bata. Argomento gia' ben illustrato da Martina e non aggiungo nulla di nuovo. Ma credo che interessi ugualmente, se non altro per riportare all'attualita' un argomento trattato qualche tempo fa.
    Allora ci aggiorniamo al mio rientro.
     
  6. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Alena, sei grande! La favola Su dodici mesi è, credo, assolutamente sconosciuta in Italia! E' una favola di origine slovacca, raccontata dalla famosa scrittrice ceca Bozena Nemcova nel suo libro "Slovenske pohadky a povesti". Per scrivere questa opera la Nemcova ha cercato le ispirazioni durante i suoi 4 viaggi in Slovacchia, negli anni 1851-55.
     
  7. martina72

    martina72 Well-Known Member

    OK, ci contiamo! :wink:
    Buona vacanza e salutaci la Praga!!!
     
  8. pierre

    pierre Well-Known Member

    rimosso 2/10/09
     
  9. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Racconta!! :D
     
  10. Elena33

    Elena33 Well-Known Member

    Pensavo che la favola sui dodici mesi fosse la nostra... :oops:
    La adoravo da bambina. :) Certo, Pierre, sarei felice di sentirla. :wink:
     
  11. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Non penso che gli altri sono contrari.... :?
     
  12. Elena33

    Elena33 Well-Known Member

    Ti preghiamo con umilitĂ , maestro... 8)
     
  13. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Prosim prosim :wink: 8)
     
  14. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Penso che la maggior parte delle favole slave hanno le stesse origini. Ma non sonno un'esperta :?
     
  15. pierre

    pierre Well-Known Member

    vediamo se me la ricordo bene, Martina tu hai il compito da farmi da tutor se sbaglio qualcosa.

    Metterò ogni tanto qualche commento personale :) , perchè secondo me le favole meritano queste pause, bisogna dare qualche tempo di sospensione alla narrazione in modo da poter introdurre elementi di suspance se ce ne fosse bisogno :shock:

    C'era una volta (inizio classico e ben collaudato che da una certa fiducia al lettore) un re che era in grado di comprendere il linguaggio di tutti gli animali. Volete sapere come fu possibile questo ? Ora ve lo racconto.

    Un giorno venne dal re una vecchina con un pesce serpente (io credo che fosse un capitone o qualcosa del genere) dentro un cesto e disse al re:
    - Sire, vi ho portato questo pesce, e' miracoloso, se voi lo mangiate sarete in grado di comprendere il linguaggio di tutti gli animali, della terra, del cielo e dell' aria.
    Manco a dirlo, il re ra intrigato dall' idea di poter avere questa capacità, ricompensò la vecchina e chiamò il suo cuoco personale e gli disse:
    - Cucinami per stasera questo pesce e stai bene attento a non assaggiarne nemmeno un pezzetto, ne va della tua testa se me ne accorgo !

    Il cuoco, sorpreso dall ordine del re diceva fra se e se, "ma come faccio a cuocere questo animale mai visto senza nemmeno assaggiarne un pezzzetto, come faccio a rendermi conto della cottura."
    Cucinò lo strano pesce serpente (io continuo a sostenere che fosse un capitone) e ne assaggiò un pezzettino. Improvvisamente sentì un ronzio ed una vocina che diceva "siamo in troppe qui, siamo in troppe!!!" Il cuoco si guardo in giro e non vide altro che un po di mosche che svolazzavano per la cucina.
     
  16. alenastef

    alenastef Well-Known Member

    Mi sembra tanto la nostra Čert a Káča (Il diavolo e Katia). Nella versione che conosco io la donna e giovane e bella, ma e troppo autoritaria, troppo piena di se e pocco una donnina sommessa, percio nessuno la vuole per sposa, e riesce a tener testa anche al diavolo stesso. Vedi anche l´opera lirica di Antonín Dvořák.
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  17. pierre

    pierre Well-Known Member

    Il cuoco, cominciò a preoccuparsi, ma fece finta di niente, preparò il piatto e lo portò al re, come se nulla fosse accaduto.
    Dopo cena, il Re ordinò al cuoco di far sellare due cavalli e di accompagnarlo a fare una cavalcata. Naturalmente il Re stava davanti e il povero cuoco dietro (è il diritto regale, ma nelle battaglie succedeva spesso il contrario, scusate il polemico pensiero personale).
    Il cavallo del cuoco, rivolto al suo collega equino, comincio' a dire " Fratello, mi sento così leggero che potrei salire su quelle montagne" l' altro bofonchiò "Non dirmi niente, ho questo vecchiaccio sulla schiena, se andassimo sulla montagna senz'altro cadrebbe e si romperebbe il collo".
    L' altro "Beh, sarebbe un problema suo".
    Il cuoco, sentendo parlare i cavalli, sorrise. Ma anche il re capi che cosa dicevano i cavalli, e non fidandosi piu' di loro decise di tornare a casa, durante il ritorno vedeva il cuoco che sorrideva al sentire le parole dei cavalli, e qindi incominciò a non fidarsi nemmeno del cuoco.
    Arrivati nella reggia, il Re si sedette a riposare e nel mentre entrarono volando due uccelli che si inseguivano.
    Quello che cercava di scappare aveva tre capelli d' oro nel becco !!!

    Gli uccelli litigavano per il possesso di quei capelli d' oro, il Re e il cuoco capirono che provenivano da una giovane principessa e il Re, gia' sospettoso, si rese conto che il cuoco comprendeva il linguaggio degli animali. Allora disse "Giorgino (il nome del cuoco), tu capisci, quindi hai disubbidito ai miei ordini, hai assaggiato il pesce. Dovrei farti decapitare, ma ti faccio la grazia se parti e mi porti la principessa perchè la voglio sposare".

    Giorgino, se voleva salvare la pelle, dovette partire. Non aveva la minima idea dove dirigersi per cercare la principessa. Incomincio il suo viaggio inoltrandosi una foresta scura scura, durante il suo cavalcare vede un cespuglio che brucia, e sente gridare " Aiuto aiuto, salvate il nostro formicaio, abbiano tutte le uova !!!!". Giorgino scende da vallo e spegne il piccolo incendio. Le formiche allora, si mettono tutt' intorno a lui e gli dicono "Grazie ci hai aiutato, noi aiuteremo te !".
    Girogino riprese il viaggio, arrivò sotto un alto albero e vide due piccoli corvi che si disperavano "Aiuto aiuto!!! i nostri genitori sono volati via, e noi non sappiamo ancora volare e non riusciamo a procurarci il cibo".
     
  18. pierre

    pierre Well-Known Member

    Giorgino, diede da mangiare ai due corvi e loro "Grazie ci hai aiutato, noi ti aiuteremo. Quando hai bisogno di noi chiamaci !!!".
    Giorgino finalmente riesce ad uscire dalla foresta e arriva al mare. Vede due pescatori che litigano pe il possesso di un pesce d 'oro che era finito nella rete. Il pesce era uno, ma ognuno di loro lo voleva solo per se stesso, perche' uno era il propietario della barca e l' altro della rete.
    Giorgino propose di comprare il pesce e loro, i pescatori, avrebbero cosi' potuto dividersi il guadagno in parti uguali e smettere di litigare. I pescatori accettano. Giorgino prende il pesce d' oro e lo libera in acqua. Il pesce prima di immergersi dice "Grazie mi hai aiutato, quando hai bisogno di me, chiamami ed io verro' ad aiutarti".
    (vi prego di notare la ripetitività degli eventi, evidentemente ai quei tempi avevano tempo da perdere e reiteravano continuamente la struttura del racconto)
    I pescatori, contenti e con i soldi in tasca, chiesero a Giorgino "Dove stai andando, che cerchi ?" e Giorgino " Il mio vecchio Re, quel caprone puzzolente (questo l' aggiungo io), si e' messo in testa di sposare la Principessa dai capelli d' oro. Ma io non so da che parte cominciare per cercarla". Al che i pescatori dissero "Ma noi sappiamo tutto. La principessa vive al di la del mare ed ogni mattina si pettina e si puo' vedere il bagliore dei suoi capelli nel cielo sopra il mare. Vive nel palazzo di cristallo, ma attento ci sono 12 principesse laggiu ma solo una ha i capelli d' oro ."
    I pescatori trasportarono Giorgino al Palazzo di cristallo, lui ando a chiedere udienza al Re del Palazzo e una volta davanti a lui chiese in sposa per il suo Re (il caprone) la Principessa dai capelli d' oro. Il re del Palazzo ascoltò e disse "te la posso anche dare, ma tu devi superare prima tre prove".

    FINE II PARTEvediamo di andare avanti un pò con questa principessa cosi' agognata. Le parti in grassetto sono commenti personali, non so quanto azzeccati ma almeno sinceri. Buon divertimento.
     
  19. pierre

    pierre Well-Known Member

    TERZA ed ULTIMA PARTE

    Il mattino successivo, il Re del Palazzo di Cristallo convocò Giorgino (ma vi piace questo nome, Giorgino ? Nessuno dice niente, datemi una piccola soddisfazione, please).
    "La prima prova che devi compiere e' quella di raccogliere tutte le perle di una collana di mia figlia che si e' rotta e si sono sparse in quel prato alle tue spalle." Girogino provò da solo, ma con un ben misero successo, allora chiamò le formichine e loro immediatamente arrivarono ad aiutarlo. E in pochi minuti tutte le perle furono ritrovate. le portò al Re. Lui non fece una piega, le prese e disse "Torna domani ho un altra prova per te".
    Il giorno dopo Giorgino si presentò.
    Il Re disse: "La Principessa, qualche giorno fa è andata a fare un bagno in mare ed ha perso un anello. Ritrovalo" (cavolo, sono veramente sbadate queste aristocratiche, non ho parole, solo parolacce).
    Giorgino andò sulla spiaggia, ma non sapeva da che parte cominciare la sua ricerca. Gli venne in mente il pesce d' oro e lo invocò. Lui arrivò in un istante, reso edotto del problema si tuffò e dopo pochi minuti tornò con l' anello e lo gettò a Giorgino. Giorgino lo portò al Re, questi lo prese e disse: "Torna domani mattina per l' ultima prova".
    Il giorno seguente, Giorgino si presentò al Re.
    Il Re, lo guardò, e disse:
    "Devi portarmi le acque della morte e della vita".
    Problema assia arduo per Giorgino, che non capiva bene che cosa volesse il Re. Si allontanò dal Castello di Cristallo e si diresse verso un bosco. Qui cominciò a pensare al da farsi. Gli vennero in mente i corvi, li chiamò a se e si mise ad aspettare. I due corvi arrivarono, ascoltarono la sua richiesta e partirono immediatamente. Passò quasi tutto il pomeriggio, finalmente i corvi tornarono, ognuno con un contenitore. In uno c'era l' acqua della vita e nell' altro l' acqua della morte. Li diedero a Giorgino e se ne volarono via. Giorgino, li raccolse e tornò dal Re. Mentre tornava, vide una ragnatela su un albero, nella ragnatela c'era una mosca morta, e sopra di lei un ragno che voleva mangiarsela. Giorgino prese qualche goccia dell' acqua della morte e la spruzzò sul ragno che cadde stecchito immediatamente, poi poche goccie dell acqua della vita sulla mosca che riprese a svolazzare tutta contenta. La mosca, prima di volar via, disse " Grazie, domani ti aiutero' a individuare quale e' la principessa dei capelli d' oro fra le 12 che ti verranno presentate".
    Giorgino diede i due contenitori al Re che disse: "Domani ti presento le mie 12 figlie, tu dovrai individuare quella che ha i capelli d' oro. Se non riesci, andrai via vivo, ma a mani vuote".

    IL giorno dopo, Giorgino fu condotto in una grande sala; attorno ad un tavolo rotondo, c' erano 12 fanciulle di rara bellezza, ognuna aveva un copricapo che nascondeva i capelli. Il Re disse "indicami la Principessa dai capelli d' oro". Giorgino non sapeva che fare, ma improvvissamente senti una vocina nell' orecchio che diceva: "Buzz Buzz, sono la mosca, gira intorno al tavolo, vai verso l principessa che stà fra la decima e la dodicesima, lei e' quella che cerchi". Giorgino ascoltò il consiglio, scelse l' undicesima e lei si rivelò la Principessa dai capelli d' oro.

    Il Re del Palazzo di Cristallo, organizzò il viaggio di Giorgino e della Principessa dai capelli d' oro per la sua nuova dimora.


    Attenti, inclito pubblico, il bello della favola viene ora, prima era una storia abbastanza banale, dove un Giorgino senza arte e ne parte, riesce a superare le prove solo perchè era aiutato da animaletti riconoscenti
    Il Re caprone (C) e puzzolente (P) che aveva inviato Giorgino in questa impresa da "Apocalipse Now", appena lo vide tornare gli disse: "Giorgino, tu hai compiuto la missione, però io ricordo che mi avevi disobbedito, quindi mentre prima ti avrei fatto impiccare ora ti farò solo decapitare".

    Tale comportamento del Re (C and P)era naturalmente determinato dal timore che fra Giorgino e la Principessa fosse nata una qualche simpatia durante il viaggio di ritorno.
    La decollazione avenne, ma la Principessa, volle il corpo di Giorgino per se, rimise a posto testa, spruzzo con l' acqua della morte affinchè il corpo tornasse completo e senza segno di alcuna ferita, poi spruzzo' con l' acqua della vita affinchè Giorgino tornasse ancor più bello vivo e vegeto di quanto era prima.

    Il Re (C and P) visto questo miracolo, volle fare lo stesso, ordinò che gli fosse tagliata la testa e poi che fosse cosparso di acqua della vita.
    Il suo desiderio fu esaudito, ma la non precisa successione delle aspersioni non portò al risultato sperato e quindi rimase definitivamente morto.
    Naturalmente con la gioia di tutti noi, repubblicani convinti.

    Il reame non poteva rimanere senza un Re, pretedenti legittimi non c' erano, e quindi i sudditi del regno acclamarono Girogino come nuovo Re, lui sposò la Principessa dai capelli d' oro e vissero felici e contenti.

    Questa favola e' una variante di una dei Fratelli Grimm, l' elemento che la contraddistingue e' la comparsa dell acqua della vita e della morte, che non era assolutamente presente nella favola germanica.

    Legenda:
    C = carogna
    P = puzzolente[
     
  20. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Vorrei parlare dei draghi.
    Nelle favole ceke i draghi sono spesso presenti e la maggior parte di loro viene uccisa da coraggiosi principi oppure da altri personaggi (non mi ricordo se pure Hloupy Honza ne fa fuori qualche d'uno....)
    La più classica delle fiabe con il drago è sicuramente "Princ Bajaja" di Bozena Nemcova. Esiste anche un film animato, di Jiri Trnka: http://www.deutsches-filminstitut.de/go ... bayaya.htm

    Esistono anche favole moderne che parlano di draghi.
    A me da bambina è piaciuto tantissimo il film "Za humny je drak" del 1983, che racconta storia di un drago buono, che non amava mangiare le principesse ma fare la carbonella.
    http://www.filmovamista.cz/filmy/naleze ... etail/364/

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    La pubblicazione dell'immagine è stata autorizzata dall'autrice
     

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