KYTICE Karel Jaromír Erben

Discussion in 'Cultura' started by martina72, Dec 22, 2009.

  1. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Kytice, un sottile libricino conosciuto in italiano come “Il mazzetto”, “Il mazzolino” oppure “La ghirlanda” è una delle opere letterarie più conosciute e amate dal popolo ceco. Lo scrisse nel 1853 Karel Jaromir Erben, scrittore, giornalista ed archivista del Museo ceco a Praga. Erben raccolse e pubblicò numerosi testi storici e soprattutto diverse raccolte di canti e di racconti popolari, cechi o di altri popoli slavi. Spesso non si limitò a riprodurre i testi raccolti ma li elaborò magistralmente preservando la loro freschezza ed il loro genuino sapore.

    Kytice è l’opera che gli assicurò fama intramontabile. Esso contiene in prevalenza ballate, riflettenti storie o credenze popolari, scritte in una lingua pura e sciolta, poemi che invocano i profumi dei prati e dei boschi, modelli perfetti ripetutamente imitati dai poeti successivi. Il mondo dei miti cechi o moravi vi è osservato con occhio esperto e ritratto mirabilmente in tutti i suoi più piccoli particolari.

    Alcune di queste ballate hanno uno sfondo moralistico, altre sono dedicate all’analisi di sentimenti familiari specialmente di quello materno, oppure al rapporto del uomo con le forze oscure del folclore ceco. Molte esprimono un forte sentimento patriotico, un amore immenso e sincero del poeta per la sua patria.

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  2. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Uno dei episodi presentati nel film Kytice del quale abbiamo parlato sul altro topic, si chiama "Svatebni kosile" (Camicia nuziale) e qui Erben si è ispirato ai zombies, cioè dai defunti che tornano ad insidiare il mondo dei vivi. La poesia parla di una povera orfana che aspetta da molto tempo il suo promesso sposo non sapendo che egli è morto in guerra. Passa il tempo a preparare la sua camicia nuziale, la camicia è ormai pronta da anni ma la fanciulla aspetta invano. Finchè una notte perderà la sua fede. E in quell'istante, il fidanzato si materializza dietro la finestra e invita la ragazza a seguirlo. La marcia notturna verso il regno delle ombre è ritmata dalle battute di una allucinante conversazione, di straordinaria efficacia.

    Era la notte, notte profonda,
    su in alto brillava la luna,
    nella silente e vuota campagna,
    solo il vento muggiva.
    Ed egli avanti - un passo dopo l'altro,
    e lei dietro a lui, ad ogni passo
    I cani in muta si misero ad ululare,
    quando fiutarono quei viandanti;
    ed ulularono, ulularono una cosa orrenda:
    che vicino c'è un cadavere!

    La strada andava in su,
    per rocce, per boschi deserti;
    nel muschio e tra le pietre
    cagne selvaggie abbaiavano;
    ed annunciava la civetta;
    che vicino c'è la sventura.

    Ed egli sempre avanti - un passo dopo l'altro
    e lei dietro a lui, ad ogni passo.
    Per le rose canine e le rocce
    quei piedi bianchi camminavano;
    e sugli arbusti e sui selci
    tracce di sangue restavano.
     
  3. martina72

    martina72 Well-Known Member

  4. pierre

    pierre Well-Known Member

    Ero certo che Martina avrebbe risposto con un bel post e questo è accaduto. Ne ero sicuro :) .
    Erben faceva parte della corrente letteraria del Romanticismo e caratteristica di questo filone letterario era proprio la ricerca delle origini culturali delle varie nazionalità, questo avveniva in tutta Europa. Erben non fu il solo a svolgere questa attività nelle terre di Moravia e Boemia, altro grande studioso del folklore ceko fu uno slovacco: Jan Kollar. Gli appartenenti al Romanticismo erano di un orientamento politico di solito conservatore anche se profondamente anti austriaci (meglio dire forse anti asburgici), limitavano però la loro attività alla ricerca delle radici culturali ed Erben e Kollar furono in grado di riscoprire l’ identità e il senso di fratellanza dei popoli slavi. Successivamente altri uomini di cultura portarono avanti questa istanza con altri mezzi espressivi, solo per ricordarne uno, cito Alfons Mucha.
    La ricerca di un cambiamento politico utilizzando anche l’ arte e la letteratura viene oltre che con Erbenn e Kollar anche con altri poeti, uno dei principali artefici fu Karel Hynech Macha, lui fu un poeta socialista rivoluzionario che tentò il risveglio dell’ animo slavo in un senso più politicamente orientato. Dalla raccolta poetica di Macha, e’ stato tratto un altro film del quale bisognerebbe parlare un pochino: Maj (Maggio).
    Macha appartenne a quel filone poetico rivoluzionario che influenzò e fu influenzato dai moti del 1848, che scossero tutta l’ Europa (e da qui il modo di dire “facciamo un 48”) .
    Ho visto Maj e se per Martina e’ ok posso parlarne io; se preferisce farlo lei per me non c’e’ nessun problema. Sono certo che anche lei conosce questo film.
    Naturalmente nulla ci vieta di continuare a parlare di Erben, ma forse un parallelismo Erben - Macha ci aiuta meglio a comprendere lo spirito dell' epoca e le tematiche culturali che erano presenti nell' intellighenzia boema e morava.
     
  5. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Grazie per i complimenti, Pierre, trascrivendo un pezzetto della poesia ho voluto fare un piccolo regalo ai nostri amici sul forum :p
    Anche tu hai scritto un bel post, interessante e utile, hai nominato il pittore Alfons Mucha che io, personalmente, adoro :) Dobbiamo sicuramente parlare anche di lui!!

    Su Maj di Macha sono d'accordo, comincia pure tu.
     
  6. pierre

    pierre Well-Known Member

    MAJ
    Regia: F.A. Brabec
    Sceneggiatura: F.A. Brabec
    Prodotto: 2008
    Karel Hynek Macha (1810-1836) e’ nato a Praga, seguì studi universitari di diritto ma la sua formazione spirituale è dovuta alle letture di scrittori come Kollar, Celakovsky, da qui nacque un suo fortissimo senso della patria e del senso di appartenenza alla nazione ceka. Passò anni girovagando per le terre di Boemia e Moravia cercando le vecchie rovine di un passato glorioso. Lo spirito malinconico di Macha davanti a queste vestigie di un glorioso passato e nel confronto ad un presente misero di un popolo oppresso cominciarono a determinare lo svilupparsi di una pressante attività patriottica orientata verso il sociale. Alla sua morte venne pubblicato il poema Maj, assai semplice nella sua struttura, dove si racconta la storia di un parricidio.
    Vilem, scacciato dal padre giovane età, diventa un bandito dei boschi, temuto e rispettato; con la sua banda terrorizza la contrada e in una delle sue spedizioni criminose uccide, senza saperlo, il padre che gli aveva anche sedotto la fidanzata. Catturato, processato, viene condannato a morte mediante il supplizio della ruota (uno dei più tremendi dell’ epoca).
    VILEM

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    La “fidanzata” di Vilem

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    L’ esecuzione avviene il primo di maggio e da qui il titolo del poema. Macha nel monologo del condannato a morte, la notte prima dell’ esecuzione fa comprendere al lettore che tutto quello che e’ avvenuto e’ dovuto alla fatalità. Fatalità che trae origine dalle miserevoli condizioni politiche e sociali di un popolo che e’ stato privato della sua dignità e della sua autodeterminazione. Quindi la colpevolezza di un atto così abominevole come il parricidio e’ si individuale ma dovuto soprattutto al decadimento di una struttura sociale che ha permesso che un tale evento possa avvenire.
    Il film MAJ; il regista, lo stesso di “Kytice “ (Brabec), film fatto qualche anno dopo (2008), però ha lo stesso tono estetizzante del precedente.

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    In Kytice c’era una rivisitazione dei miti folklorici ceki che perdevano nelle belle immagini proposte il loro profondo senso spirituale qui in MAJ abbiamo di nuovo un film esaltante da vedere come immagini ma che si allontana anni luce dal senso del dramma di cui si e’ parlato sopra. Non emerge il degrado sociale, non emerge l’ orrore per un delitto cosi’ grave, non si apprezza nulla delle considerazioni melanconiche che spinsero Macha a scrivere una storia come quella di Maj e Vilem, e soprattutto delle motivazioni dell’ autore di introdurre una sorta di giustificazione all’ evento.

    http://www.youtube.com/watch?v=EkgaqUkvZeQ
     

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