Storie e leggende

Discussion in 'Cultura' started by pierre, Dec 22, 2008.

  1. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Sto pensando cosa mi dovrei scrivere sul cappello io che oggi ho ucciso un calabrone enorme 8) 8)

    :shock:
     
  2. Ulisse

    Ulisse Well-Known Member

    Ha ha ha :D
    Metti una cosa del tipo:

    Uno...solo uno...ma enorme, pericoloso e duro a morire!!! :D
     
  3. martina72

    martina72 Well-Known Member

  4. pierre

    pierre Well-Known Member

    il calabrone puo essere pericolosetto, attenta allo spirito di emulazione :D !!!
     
  5. pierre

    pierre Well-Known Member

    Tanto tempo fa, il buon Dio e San Pietro si aggiravano insieme sulla terra, una sera si fermarono presso la casa di un fabbro e chiesero ospitalità per la notte. "Benvenuti" disse il fabbro. "Sono povero, ma tutto ciò che ho sarò lieto di dividerlo con voi."

    [​IMG]

    Portò i suoi ospiti in cucina, diede loro una buona cena e dopo aver mangiato disse: “Vedo che siete stanchi. Prendete il mio letto." "E tu dove dormi?" San Pietro chiese. "Non pensare a me," rispose il fabbro. "Vado fuori nel fienile a dormire sulla paglia."
    Il mattino dopo diede ai suoi ospiti una buona colazione. Mentre uscivano, Pietro pizzicò il Signore per la manica e sussurrò: "Non hai intenzione di premiare quest'uomo? Egli è povero, ma ci ha trattato in modo più che ospitale." Il Signore rispose Pietro: "La ricompensa di questo mondo è una ricompensa vana e futile. Stavo pensando di preparare per lui un posto in paradiso. Comunque, se pensi che sia giusto, posso esaudire qualche suo desiderio ora." Poi si girò verso il fabbro e disse: "Chiedi quello che vuoi. Hai tre desideri a disposizione."
    Il fabbro tutto contento, espose il suo primo desiderio: "Vorrei vivere per un centinaio di anni ed essere sempre forte e sano come lo sono adesso”.
    Il Signore concesse. E chiese :”Qual è il tuo secondo desiderio?"
    Il fabbro disse: “ Vorrei aver sempre tanto lavoro e guadagnare bene”. "Anche questo ti sarà concesso" disse il Signore. "Ora dimmi il terzo desiderio."
    Il fabbro, incapace in un primo momento di decidere, alla fine disse: "Fa' che colui che si siede sullo sgabello dove ti sei seduto ieri sera a cena non sia in grado di alzarsi finché non lo libero." San Pietro rise a questa richiesta, ma il Signore annuì e rispose: "OK, esaudisco anche questo."
    I tre si separarono, il Signore e San Pietro andarono per la loro strada, e il fabbro tornò alla sua fucina. Gli anni passarono, e tutto andò come il fabbro aveva chiesto.
    Cento anni sono un lungo periodo ma alla fine il tempo scade per tutti.
    Una notte il fabbro sentì bussare alla porta e chiese: "Chi è?"
    «Sono la Morte," rispose una voce. "Apri la porta, fabbro. La tua ora è arrivata” Il fabbro spalancò la porta. "Benvenuta !," disse il fabbro alla donna di nero vestita . "Sarò pronto in un momento. Mi concedi di lasciare tutto in ordine, faccio in un minuto? Mentre mi aspetti siedi su questo sgabello e riposa un attimo.” La Morte, non sospettando nulla, si sedette sullo sgabello. Il fabbro, allora, scoppiò in una sonora risata."Ora ti ho preso, mia Signora! Resterai prigioniera dove sei finché non ti libero!" La Morte cercò di alzarsi ma non poteva. Si contorceva qua e là. Le ossa sbattendo fra di loro mandavano sinistri rumori. Ma per qualsiasi sforzo facess, la Morte non riusciva a liberarsi dallo sgabello.
    Il fabbro pensò di festeggiare lo scampato pericolo sacrificando il maiale domestico e subito si diede da fare per organizzare una maialatura con tutti i crismi. Ma per quanti sforzi facesse e mezzi usasse non riusciva ad uccidere il maiale. Allora provò con una grassa oca ma anche in questo caso ebbe un insuccesso totale. Provò con dei colombi, ma nulla. Qualsiasi tentativo di sacrificare le loro vite era inutile, gli animali non morivano.
    Allora il fabbro comprese che aver intrappolato la morte aveva creato l' immortalità per ogni essere della terra. La cosa non preoccupò il fabbro che penso “Ok, non mangerò carne ma posso mangiare formaggi, verdure, dolci ed altro”. L’ inverno passò, venne la primavera e tutti gli animali parassiti che di solito infestano l’ agricoltura sopravvissero. La carestia totale si abbattè sulla terra, la gente vagava tormentata dalla fame però era immortale, e di conseguenza le sofferenze diventarono torture indicibili per tutti. Non avevano più voglia di vivere ma erano obbligati a vivere e soffrire continuamente. Il fabbro si rese conto che il suo desiderio portava solo dolore e miseria e comprese che Dio aveva fatto bene ad inventare la Morte. Allora andò dalla Morte che sedeva sullo sgabello, la liberò e si preparò ad andare via con lei.

    La favola è molto carina e mi ricorda un romanzo altrettanto bello che ho letto qualche anno or sono, “Le intermittenze della Morte” di Josè Saramago, la tematica e’ la medesima, cioè la sospensione dell’ attività calmieratrice della Morte e le conseguenze sociali che ne possono derivare.

    [​IMG]

    Josè Saramago
     
  6. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Anche a me piace tanto!! :p
     
  7. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Pierre, hai già visto "Darbujan a Pandrhola"?
     
  8. pierre

    pierre Well-Known Member

    l' ho visto, è la versione cinematografica (anche se a me pare piu' un film da tv) di una favola che ho già trattato in questa sezione. La favola è quella della Morte che da' il potere ad un pover uomo di diventare guaritore. Il guaritore, qualsiasi cosa consigli all' ammalato, salverà il moribondo se vede la morte ai piedi del letto, se invece vede la morte alla testata del letto deve glissare e dire che non c'e' più niente da fare e la Morte compirà il suo dovere.

    Il film mi ha annoiato profondamente, è banale, troppo chiassoso, assai schematico nella conduzione della storia, è troppo da "Mulino Bianco" nelle scenografie e nei dialoghi (io vado per sottotitoli), insomma estremamente caricaturale sia nei personaggi che nella visitazione della storia. E' un film fortemente dedicato ai bambini. A parer mio poteva essere fatto molto meglio e dedicarlo ad un pubblico più ampio.
     
  9. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Banale non direi, casomai ingenuo e volutamente caricaturale.
    Sì, è un film per bambini ma io lo rivedo sempre volentieri, mi faccio due risate :D

    [​IMG]
     
  10. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Di sicuro questo film era un vanto del regime comunista :D

    Ma Rudolf Hrusinsky nel ruolo di malvaggio Pandrhola è veramente insuperabile! Nessuno come lui è capace di essere così viscido e perfido!
     
  11. pierre

    pierre Well-Known Member

    Martina dixit

    Dici bene, ho avuto il fortissimo sospetto che questo film rispettasse i canoni di forzato ottimismo che il governo voleva introdurre nelle trasmissioni dirette ai bimbotti. Questo film a riprova di quello che ho scritto non ha mai momenti cupi anche se la storia poteva permettersi molti toni di questo tipo.
    Ci sono molte incongruenze sceniche ma le due che mi hanno colpito di più sono:
    - l' aspetto paffuto e lindo dei tanti bambini del povero minatore che non aveva mai nulla di dar loro da mangiare;
    - l' aspetto della morte che non ha nulla di terrificante ma pare invece una specie di raccoglitore di riso del sud est asiatico con il suo aspetto mite e dimesso e con il suo cappellaccio a cono largo rovesciato.

    Pandrhola, altrettanto schematicamente, rappresenta il borghese ricco che affama il popolo. Questa favola ha delle forti connotazioni propagandistiche ma certo che ai bimbotti poteva piacere; se lo avessi visto da piccolo probabilmente sarebbe piaciuto anche a me.
     
  12. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Sì esatto, questo film si capisce proprio che è stato girato nel 1959 :)
    Comunque c'è anche una buone dose di ironia e humorismo, per esempio quando uno si sta lamentando che non gli riesce ad impiccarsi "Tady se jeden uz ani obesit nemuze..." (Qui uno non può più neanche ad impiccarsi)
    oppure quando uno dei dottori veri cerca aiuto dal minatore per curare il presunto "moribundus", questo gli dice ti costerà 2 soldi. E il dottore "ma è troppo" - "allora tre" - "va bene"....
    L'altra scena che mi è piaciuta (a parte di quando Darbujan sta facendo ubriacare la Morte - fantastica :D ) era quando arrivava la cicogna con il 12 figlio del minatore. C'era un bambino del villaggio che le gridava "Qui da noi!! Vieni qui da noi!!" Ricevendo immediatamente un schiaffone dalla propria mamma.... :D
    A proposito: un altra incongruenza era la moglie del minatore stesa a letto in procinto di partorire ma non si vedeva nessun pancione.
     
  13. martina72

    martina72 Well-Known Member

    OK, è una ca..ta :roll:
     
  14. pierre

    pierre Well-Known Member

    dai non essere così drastica :D . E' un film che risente di un certo momento storico e aveva delle finalità funzionali di un certo tipo nel mostrare le cose. Nelle ideologie un po totalitarie un moralismo esagitato è spesso presente e questo si riflette di conseguenza anche in certe sue manifestazioni culturali. Questo ne è un esempio. Quindi non è un film da dimenticare ma da vedere per rendersi conto di come la propaganda non dimenticasse i teneri bambinotti.
    Mi ricordo di certi film proiettati negli oratori che non erano dissimili a questo, quindi ideologie all' antitesi ma risultati praticamente identici 8)
     
  15. pierre

    pierre Well-Known Member

    C'era una volta un calzolaio che aveva sempre così poco lavoro che in casa sua non c’era mai abbastanza da mangiare. In preda alla disperazione pensò di vendere la sua anima al diavolo. "Quanto vuoi per la tua anima?" il diavolo gli chiese. "Voglio lavorare abbastanza per avere una vita dignitosa e senza soverchi problemi economici" disse il calzolaio.

    [​IMG]

    Il diavolo accettò e ben presto il piccolo calzolaio divenne prospero e felice. Ora, una notte accadde che il Signore e san Pietro erano sulla terra giunsero alla casa del calzolaio. Chiesto il permesso di passare la notte. Il calzolaio li offrì la cena e concesso loro il suo letto. Il mattino dopo, San Pietro sussurrò al Signore: "Maestro, questo povero uomo ci ha dato del suo meglio. Non pensi che dovresti dargli un premio ?" Cristo annuì e, rivolgendosi al piccolo calzolaio, disse: “Ti concedo di esprimere tre desideri ". Il calzolaio lo ringraziò e disse: " in primo luogo, chi si siederà sul mio sgabello di ciabattino non potrà andarsene finche io non glielo concedo; in secondo luogo, chi guarderà dentro la mia casa appoggiandosi allla finestra non potrà staccarsene finche io non lo decido; terzo, chi scuoterà il pero del mio giardino non potrà smettere finche non sono io ad ordinarlo.” "I tuoi desideri saranno concessi," disse il Signore.
    Gli anni passarono e alla fine, un pomeriggio, il diavolo, tornò dal calzolaio e disse: "Ciao calzolaio, il tuo tempo è arrivato! Sei pronto a venire con me?"

    [​IMG]

    "Fammi finire di mangiare questo panino prima", disse il calzolaio. "Nel frattempo siediti sul mio sgabello e riposa." Il diavolo, che aveva camminato su e giù per la terra da parecchio, era stanco e fu ben felice di sedersi. Dopo cena il piccolo calzolaio disse: " Sono pronto. Andiamo." Il diavolo cercò di alzarsi ma naturalmente non poteva. "Calzolaio!" gridò il diavolo in preda al terrore, "Liberami dallo sgabello e ti darò altri sette anni di vita !" Il calzolaio liberò il diavoletto che scappò veloce come una lepre. Fedele alla sua promessa, il diavolo tornò dopo 7 anni. Stette ben attento a non sedersi sullo sgabello ma incautamente si appoggiò alla finestra. "Ciao, calzolaio, eccomi di nuovo! Il tuo tempo è arrivato! Sei pronto?" “Sarò pronta in un attimo," disse il calzolaio: "Fammi finire queste scarpe." Quando il calzolaio ebbe finito disse al diavolo: " Sono pronto. Andiamo." Ma il diavolo quando cercò di allontanarsi vide che non poteva, Con grande spavento gridò: "Calzolaio, aiutami! Non mi posso muovere!" "Se mi liberi ti darò altri sette anni!"
    Così il calzolaio liberò il diavolo dalla finestra e il diavolo senza aggiungere altro scappò come un fulmine. Alla fine di altri sette anni comparve nuovamente. Scaltrito dalle avventure precedenti si mise sotto il pero e gridò: " Calzolaio! Il tuo tempo è arrivato e sono qui per te! Sei pronto?"
    «Sarò pronta in un attimo," il calzolaio disse. "Aspetta finché non ho messo via i miei strumenti. Se hai voglia, mangiati una pera matura. Il diavolo cominciò a scuotere il pero e quando cercò di smettere si rese conto che non poteva. Scosse fino a quando tutte le pere non caddero, E dovette continuare finchè non caddero anche tutte le foglie.
    Il calzolaio, venuto fuori e visto l'albero spoglio e nudo finse di cadere in una furia spaventosa. Prese una cinghia e cominciò a percuotere il diavolo senza pietà. Il diavolo allora gridò “Non tornerò più qui! Giuro non lo farò!" Il calzolaio, quando sentì questo lasciò andare il diavolo. Il diavolo fu fedele alla sua parola e non tornò mai più.
    Il calzolaio visse una vita serena finchè non giunse alla fine dei suoi giorni.
    Appena è morto il calzolaio andò verso il cielo e bussò timidamente alla porta del Paradiso. San Pietro aprì uno spioncino e guardò fuori. Quando vide il calzolaio scosse la testa e disse: "Calzolaio, il Paradiso non è posto per te. Mentre eri in vita hai venduto l'anima al diavolo e adesso lì che devi andare ". Così il calzolaio si diresse andò alle porte dell’ Inferno. Come portiere c’era quel diavoletto che era stato buggerato tre volte dal calzolaio. Il diavolo appena lo vide cominciò a gridare; "Fratelli, in guardia! Ecco il calzolaio terribile! Non lasciamolo entrare altrimenti distruggerà tutto !"
    I diavoli bloccarono e sbarrarono tutte le porte e il calzolaio non potè entrare. Così si trascinò di nuovo a San Pietro e spiegò che l'Inferno l’ aveva rifiutato. San Pietro, per nulla impressionato dalla storia, però non lo voleva lasciar entrare. In preda alla disperazione, il calzolaio chiese a San Pietro di fargli vedere un attimo il Paradiso, e il santo portinaio lo accontentò. Veloce come un lampo il calzolaio gettò dentro il suo grembiule di cuoio, poi saltò dentro e si sedette sul suo grembiule. San Pietro cercò di gettarlo fuori ma il calzolaio gridava “ Sono seduto su una cosa che mi appartiene non puoi buttarmi fuori !!!!”. Sollevò un tale baccano che tutti gli angeli e i beati arrivarono a vedere cosa stava succedendo. Venne anche il Signore stesso che sentita tutta la storia concesse che il calzolaio potesse stare in Paradiso anche se avrebbe dovuto per sempre rimanere confinato sul suo grembiule.
     
  16. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Sul topic Castelli e fortezze abbiamo parlato di Loket e della leggenda legata a questo suggestivo castello medievale.
    Riporto anche qui lo stesso post:

    La leggenda narra che un giorno un sasso grande come la testa di un cavallo cadde con un boato tremendo nel cortile del palazzo creando un cratere enorme. Nello stesso istante il malvagio burgravio che governava Loket sparì nel nulla. Probabilmente è stato parecchio sfigato e la meteora lo ha centrato in pieno, disintegrandolo, ma allora si era giunti alla conclusione che è stato trasformato nel pezzo di roccia per la sua cattiveria.
    Ecco la leggenda:
    http://cestovani.kr-karlovarsky.cz/it/p ... Loket.aspx

    Il burgravio stregato
    Tra i burgravi che governarono Loket, il margravio Vohburgský fu quello con la reputazione peggiore. Senza pietà costringeva la popolazione ai lavori pesanti, non aveva misericordia per i deboli e i malati, e con la stessa durezza pretendeva la riscossione delle tasse. Chi non era in grado di pagare in tempo veniva crudelmente preso dagli scagnozzi del burgravio, condotto nel castello e condannato alle prigioni sotterranee scavate nella roccia.
    A quel tempo, in una casetta fatiscente sulla sponda del fiume Ohře viveva una povera donna che doveva pagare al burgravio una cospicua somma di denaro. Il marito si era ammalato ed era morto; ella stessa era afflitta da una malattia dalla quale non riusciva a guarire. Le rimanevano solo i figli affamati, una casetta vuota e gli occhi per piangere. Confidava solo nell’aiuto divino e nella compassione del margravio, che forse avrebbe pazientato, se lei gli avesse descritto la sua sfortuna…

    Era una domenica d’agosto estremamente calda quando la donna si recò a Loket per pregare nella cappella e implorare il burgravio di concederle una grazia. Col bambino in braccio entrò nel castello. Il sudore le grondava dalla fronte ad ogni passo a causa della debolezza dovuta alla malattia e alla miseria. Mentre avanzava accanto all’ampia sala d’ingresso del palazzo, il burgravio entrò nella loggia e osservò imperioso i suoi sudditi piangere innanzi a lui. La donna si fece coraggio, si mise in ginocchio nella polvere e levò la sua preghiera.
    L’uomo l’ascoltava a malapena, agitando la mano infastidito: “Non sprecare fiato, devi pagare, altrimenti finirai in galera!”. Con voce rotta, la donna iniziò a gemere e pregare che in nome di Dio avesse pietà di una donna miserabile. Quando capì che il cuore dell’uomo non era stato nemmeno toccato dalle sue parole, presa dalla disperazione puntò il dito contro il burgravio e con voce agitata gli gridò: “Poiché il tuo cuore è di pietra, che possa pietrificarsi tutto il tuo corpo!“
    In quel momento, una nube nera coprì il castello. Un tuono rimbombò così forte da far tremare l’intera montagna, e un fulmine penetrò nella loggia in cui si trovava il burgravio. I fedeli che si stavano recando in chiesa si buttarono a terra in preda al terrore, temendo che fosse arrivata la fine del mondo e che quello fosse il giorno del giudizio. Dopo un po’ il cielo si rischiarò, le nubi si diradarono e la tempesta si allontanò senza lasciare alcuna traccia, ad eccezione della loggia del palazzo, da cui proveniva un fumo dall’odore sulfureo, e sul fondo di una fossa creatasi nel terreno c’era un enorme macigno infuocato.

    “Il burgravio è stato trasformato in pietra!” gridò la folla sgomentata, correndo verso la chiesa per ringraziare il Signore per averli liberati dal crudele padrone.
    8) 8) 8)

    Oggi sappiamo che si tratta di probabilmente la più vecchia meteorite trovata in Europa, che prima di essere frammetata pesava 107 kg. Alcuni pezzi oggi si trovano allo Museo Nazionale di Praga, il frammento più grande è a Vienna.

    [​IMG]
     

Share This Page