FANTASIA e MERAVIGLIOSA INVENTIVA nel FILM ANIMATO CECO

Discussion in 'Cultura' started by pierre, Oct 10, 2010.

  1. pierre

    pierre Well-Known Member

    Martina ha proposto di dare un respiro autonomo alla sezione cinematografica dell' animazione. Penso che abbia ragione e non posso che dichiararmi d' accordo. Nella sezione "filmografia ceka" si stava accavallando fiction ed animazione in modo confuso e ciò non contribuiva a dare il giusto rilievo a certe opere sia di un genere che dell' altro. Penso che un ulteriore differenziazione sia utile anche per chi, ogni tanto, ci legge. L' animazione ha i suoi cultori e quindi cercheremo di fornire loro qualche notizia a tal riguardo.

    La seconda guerra mondiale ha rotto il percorso culturale che la Cecoslovacchia allora stava percorrendo; si passa dalla partecipazione a movimenti di ampio respiro culturale europeo ad un ripiegarsi su se stessa per ritrovare autonomie espressive che in breve tempo hanno trovato un percorso originale in moltissime forme di espressione artistica.
    Non voglio mettermi ad analizzare tutti i vari aspetti culturali che definiscono l' espressione culturale ceka ed indicare l' evoluzione degli stessi, per il momento, voglio solo soffermarmi su un aspetto considerato, a prima vista, "minore" ma che in realtà non è per niente così povero e negletto.
    Il film animato ceko era iniziato prima della seconda guerra ma lo conosco assai poco e non mi sento di dire molto. Posso dire che negli anni '30 Walt Disney era già conosciuto nelle terre ceke e che circolavano sia libri che filmati di questo produttore. I filmati ceky, allora erano prodotti e che circolavano, tendevano a rispecchiare gli stereotipi disneyani.
    Il vero cinema animato cecoslovacco nasce a partire dal 1945, dopo questa data ci furono moltissimi autori che forniti di un inventiva e di una originalità incredibile cominciarono a svincolarsi da quello che il mondo cinematografico nazionale di allora era stato capace di produrre. Il dinamismo tipico del film animato oltre a manifestarsi nei disegni si getta oltre e comincia ad interessare pupazzi e marionette. E' un salto di qualità che non ha riscontro nel resto del mondo cinematografico. Chiaramente poi all' immagine dinamica si somma poeticità, humor, fantasia e quanto altro può essere comunicato allo spettatore e molte volte un autore si specializza in certe tipologie narrative. Non stò a "menare troppo il can per l' aia" ed invito Martina a dirci qualcosa su questo affascinante argomento.
     
  2. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Pierre, ti ringrazio per questa introduzione e accetto volentieri il tuo invito, contando sul tuo aiuto :wink:

    Dammi solo un po' di tempo per fare una piccola ricerca e poi iniziamo con i film :p
     
  3. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Rieccomi di nuovo sul forum, non è che mi sono dimenticata, ma il tempo è tiranno e quello libero è quello che è…. :(
    Sbirciando velocemente fra i vari argomenti, mi sono resa conto che abbiamo già parlato più volte della filmografia animata ceca, specialmente nel topic “Filmografia ceca”. Propongo eventualmente di linkare i post relativi all’animazione qui, senza riscrivere tutto.
    L’argomento del cinema d’animazione ceco è stato già perfettamente spiegato da Pierre, quindi mi limito ad aggiungere alcune note storiche:
    In assoluto, il primo tentativo di creare un film animato nella Cecoslovacchia lo fece Bohuslav Šula, di professione architetto, all’inizio degli anni venti. S’intitolava “Příběh Broučků”, (La storia degli Maggiolini). Di questo cortometraggio si è salvato soltanto una brevissima sequenza dalla quale ci si rende conto che la qualità della opera non era eccezionale. Successivamente l’animazione ceca si sviluppò nel settore della pubblicità. Molti film animati sono stati creati, per la sezione pubblicitaria del giornale Elekta Journal, da Karel Dodal, un regista affascinato dai movimenti d’ avanguardia che caratterizzavano quel periodo. Karel Dodal fu presto affiancato dalla giovanissima disegnatrice Hermína Týrlová che successivamente divenne sua moglie. Il loro matrimonio finì nel 1932.
    Insieme realizzarono alcuni “corto” animati sperimentando nuove tecniche. Alla fine di ogni filmato era inserito uno spot pubblicitario di un prodotto che non necessariamente era citato nella storia. Per cui il cartone era solo il momento di divertimento che doveva poi focalizzare l’ attenzione sul prodotto pubblicizzato Tra questi “corto” si distingue Zamilovaný vodník (1928, disegni e regia della Týrlová), Tajemství lucerny ( 1936, Uso delle marionette, Tyrlova s’ispiro’ ai Nuovyj Gulliver di Aleksander Ptusko), Hra bublinek (Il gioco delle bollicine, 1936, un filmato astratto e molto d’avanguardia con il messaggio pubblicitario di una marca di sapone
    http://www.youtube.com/watch?v=z8h8HzwRzuo
    In questo periodo Tyrlova iniziò a collaborare con Jiří Trnka, e disegnò il personaggio principale Všudybyl/ Hurvinek per il suo nuovo film con le marionette, Všudybylova dobrodružství (1936). Questi film erano prodotti dalla casa di produzione IRE-film fondata dalla seconda moglie di Dodal, Irena.
    Il regista amava sperimentare nuovi mezzi espressivi da utilizzare nell’ animazione e nel suo “corto” Myšlenka hledající světlo (Il pensiero alla ricerca della luce, 1937) utilizzò proprio le linee e le luci.
    L’anno successivo emigrò con la seconda moglie in America e Týrlova accettò la proposta di lavoro dagli studi cinematografici dell’ industria Baťa e si trasferì a Zlín.
    La ditta Baťa aveva progetti grandiosi nel settore della filmografia, costruì laboratori supermoderni per l’ epoca e ingaggiò molti giovani artisti di talento, tra i quali Zdeněk Miler, famoso per il suo Krtek, (La talpina), Josef Kabrt, Václav Bedřich, ed Hermína Týrlová stessa. Non dimentichiamoci poi di Karel Zeman. Purtroppo con l’inizio della guerra e sotto l’amministrazione tedesca dell’ industria Bata, molti degli progetti iniziati furono annullati e gli artisti dovettero superare molte difficoltà per poi ripartire alla grande, come ha scritto Pierre, nei primi anni del dopoguerra.
    Qui mi fermo perché ora bisognerebbe parlare di almeno altri due centri di cinema d’animazione cecoslovacco, quello di Zlin e di Studio Bratri v triku di Praga, e l’argomento è vastissimo. Poi c’è sempre da ricordare quel personaggio straordinario e singolare che è Jan Švankmajer
    Ora mi viene in mente che non abbiamo mai parlato dello Studio Na Florenci (Praga), questo argomento è di estremo interesse, perché in questi laboratori venivano realizzati alcuni cortometraggi commissionati dalla casa di produzione americana Snyder ( per esempio alcune puntate di Tom e Jerry o Braccio di ferro), e il capo era il regista americano Gene Deitch (che tuttora vive a Praga) e che nel 1960, nello studio praghese, realizzò il suo cortometraggio Monro, con il quale vinse l’Oscar.
    Alla prossima :D

    Broučci, 1920, Bohuslav Šula
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    Zamilovaný vodník, 1928, Hermina Týrlová
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    Tluče bubeníček, 1936, Karel Dodal, Irena Dodalová, Hermína Týrlová
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    Čaroděj tónů, 1936, Karel Dodal, Irena Dodalová
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  4. pierre

    pierre Well-Known Member

    Sono contento che Martina nel suo bel post (colmo di informazioni originali e interessanti) abbia citato Gene Deitch, questo personaggio ha una storia incredibile nel panorama ceco del film animato. Deitch è americano e a partire dalla fine della seconda guerra mondiale ha sempre risieduto in Cecoslovacchia. In Cecoslavacchia si sposò e questo gli permise di risiedere stabilmente. Dietch, con una certa dose di humor, nelle sue interviste spesso ricorda che fu l' unico americano che risiedette stabilmente e senza problemi in una nazione socialista. Ha scritto anche un libro di memorie sulla sua vita a Praga.

    Gene Deitch e signora

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    Dal 1945 al 1951 Deitch è stato un importante grafico e ha prodotto cartoni animati per la Columbia Pictures, la 20th Century Fox ( Tom Terrific ), MGM ( Tom e Jerry ), e la Paramount Pictures ( Nudnik ). Ha diretto, con il produttore William L. Snyder, una serie di cortometraggi realizzati per la TV di Krazy Kat per il King Features Television dal 1962 al 1964. Tutte attività importanti ma Dietch è soprattutto ricordato per i cartoni di Tom e Jerry. Nel 1960, Deitch e la Rembrandt Films siglano un contratto con la MGM per rilanciare Tom e Jerry all'estero; Praga divenne quindi la patria di questa serie di nuovi cartoni. Deitch e Snyder produssero i loro cartoni animati con un budget limitato di $ 10.000. I cartoni che ne sono risultati sono però stati considerati dagli esperti del settore insoliti e bizzarri .Per esempio le gestualità dei personaggi, spesso eseguite ad alta velocità, causano frequentemente una pesante motion blur ( il motion blur è l' effetto di sfuocamene delle scene ad alta velocità) . Conseguentemente il risultato dell’ animazione dei personaggi risultava mossa e precaria. I fan fanatici della seire Tom e Jerry criticano Deitch perché Tom non diventa mai una minaccia per Jerry. La maggior parte del tempo, Tom cerca solo di fargli male senza mai riuscirci (a differenza dei cartoni di Hanna e Barbera) e quando compare il nuovo padrone di Tom, un corpulento e burbero uomo bianco, questo si dimostra molto più brutale nel punire di Tom rispetto a quello che faceva Mammy. L' ariano padrone gli somministra percosse e bastonate, bruciature sul muso con un grill o costringe Tom a bere un intera bevanda gassata (quindi l' introduzione di questo sadico padrone permette di immediatamente riconoscere la serie disegnata da Deitch). Tuttavia, nonostante queste critiche, il Tom e Jerry di Deitch entrarono in programmazione con una cadenza abbastanza regolare.
    Tutti i cortometraggi (13) furono ottimi successi commerciali, nel 1961 la serie Tom e Jerry ebbe il più alto incasso di tutti i tempi però a differenza di quelli di Hanna e Barbera, nessuno dei film Deitch ha mai avuto la nomination e premi dall’ Academy Award. Si rifece, come ha citato Martina, con un Oscar per il film Munro.

    Un fotogramma del Tom e Jerry disegnato da Deitch

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  5. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Sì, è una storia molto interessante e conosciuta pochissimo.
    In parte spiega come mai si leggono tanti nomi cechi nei titoli di coda di questi film. Non sono tutti emigrati, erano i film che erano stati realizzati nella Cecoslovacchia!! 8)
    Beh, a parte Jan Pinkava (il famoso regista della Pixar - conoscete Ratatouille? :), che, al contrario di Deitch, ha vinto l'Oscar con film girato in America ( Il gioco di Geri, 1997)
    http://it.wikipedia.org/wiki/Il_gioco_di_Geri

    http://www.youtube.com/watch?v=etmPR9rl6Ig

    e chi volesse dare un'occhiata a Munro di Deitch:
    http://www.youtube.com/watch?v=M_cH8aDlHsE
     
  6. pierre

    pierre Well-Known Member

    vedete che la parola "delocalizzazione" (cioè produrre una merce all' estero, in nazioni la manodopera costa meno) e così tanto di moda in questi tempi di forti squilibri economici aveva cultori già molti anni or sono :roll: .
    Ora qui si parla di piccoli cartoni animati ma la delocalizzazione è sempre esistita e il motivo è facile da comprendere. :cry: :cry:
     
  7. pierre

    pierre Well-Known Member

    Martina forse non se ne rende conto ma è una meravigliosa suggeritrice :) , nel suo post ha citato una marea di personaggi, tutti importanti nella filmografia ceca di animazione ma una merita un' attenzione particolare, quella che è considerata la "Mamma" dell' animazione in questa nazione.

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    Hermina Tyrlova nasce l’ 11 Dicembre del 1900 nella regione di Pribram in Boemia centrale. La grande scoperta cinematografica della Tyrlova è quello dell’ oggetto inanimato che nelle sue mani diventa dinamico: qualsiasi cosa, un nodo di fazzoletto, un bamboccio di celluloide, un cestino con il necessario per cucire, un giocattolo.

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    La sua forza espressiva è data da una smisurata immaginazione che ben si cala in quella infantile. Hermina Tyrlova ha realizzato più di sessanta film animati ed è stata premiata più volte nel suo paese ma anche all'estero. La rivolta dei giocattoli, film sul fascismo, ha vinto il premio per il miglior film per bambini a Venezia (1947) e il miglior film di marionette Bruxelles, La bella dai capelli d'oro premiato al Festival per i film per bambini a Varsavia (1957), Il nodo al fazzoletto il premio per il miglior cortometraggio a Mar del Plata (1959) e il premio per il miglior cortometraggio a Londra.
    Hermina, sviluppò la sua passione quando era ancora bambina ed osservava i gesti del padre che stava scolpendo piccole figure nel legno di tiglio. Lei lo guardò con attenzione cercando di nutrire la sua propensione all' abilità figurativa.
    Ben presto, si sentì fare pupazzi con qualsiasi altro materiale che le veniva a portata di mano: tessuti, alluminio, carta.
    Non ha immediatamente sfruttato questa sua capacità nell’ animazione vera e propria, ricordiamoci che bisogna pur mangiare e pagare un affitto.
    Nei primi anni Venti, si guadagna da vivere come cantante e ballerina e scrive anche storie per bambini. Poi divenne attrice nel Teatro Urania di Praga. Ma lei vuole fare qualcosa di diverso, pur rimanendo nel campo delle arti. Nel 1925 entra a far parte di una specie di corso artigiano artistico dove lavora con Karel Dodal nella produzione di spot pubblicitari per le aziende Elekta-Journal e IRE-film. Un piccolo gossip, Karel Dodal diventerà suo marito ed insieme produranno alcuni cortometraggi.
    Un film di marionette del russo Alexander Ptuska “ New Gulliver " ispirò ed indusse la Tyrlova ad utilizzare i pupazzi come mezzi animati. Ben presto arrivò la guerra e questa comportò la totale scomparsa di lavoro. Già precedentemente la Tyrlova aveva divorziato dal marito che era emigrato e quindi lei perse un valido collaboratore. Non si diede per vinta e si mise a cercare una cercare una nuova occupazione. La trovò nella rivista per bambini PUNTO. Nel 1941 trovò lavoro a Zlin negli stabilimenti cinematografici che laggiù erano stati fondati da Tomas Bata (l’ industriale delle scarpe). Il primo che produsse fu Ferda la Formica, con pupazzi che avevano al loro interno un anima di fil di ferro, la loro maneggevolezza era assicurata ma il tempo impiegato per girare il film fu assai lungo, circa 17 mesi. Un secondo film della Tyrlova (in collaborazione con Karl Zeman) “Il racconto di Natale” fini distrutto per un incendio, la Tyrlova prese malissimo questo evento e che segnò la fine della sua collaborazione con Zeman. I suoi successivi anni di lavoro furono sempre proficui e segnati da molteplici successi, rifiutò il trasferimenti in altri stabilimenti cinematografici e rimase per tutta la vita a Zlin, dove morì nel 1993.

    Molti filmati o spezzoni dei film della Tyrlova sono facilmente rintacciabili su youtube.

    Per alcune cosine che ho scritto ho cercato documentazione essenzialmente sul sito della radio di stato di Praga che è una miniera incredibile per approfondire biografie e trovare informazioni non banali su moltissimi personaggi ceki. Unico problema, la radio ceka ha articoli in più lingue ma non in italiano.

    http://www.rozhlas.cz/portal/portal/

    Martina nel suo post ha citato una marea di animatori ceki, aspetto con estremo interesse che ci parli di qualche altro importante personaggio di questo filone cinematografico.
     
  8. Eccomi!... Martina.... Pierre non vi ho abbandonato... come già detto, leggere i vosti post è un piacere, non posso aggiungere nulla perchè, per me, molte cose sono materia sconosciuta, ma attingo con interesse a quanto scrivete, leggendovi, ogni tanto affiora un ricordo perso nei meandri della memoria.
    Quando Pierre parla di Hermina Tyrlova e del suo dono di "fare pupazzi con qualsiasi materiale che le veniva a portata di mano", mi sembra di poter vedere quei pupazzi, un poco come vedere le statuine del presepe degli artigiani napoletani di S. Gregorio Armeno....
    Un pezzetto di fil di ferro diventa, tra mani sapienti, un paio d'occhiali, un pezzo di stoffa una veste, dei fili di lana ...capelli, e così via, poi l'immaginazione si mischia all'arte ed ecco che, nell'arte dell'animazione, dei pupazzi, inanimati ed immobili, prendono vita come per magia.... e raccontarci una storia.
    E questo, che vale anche per i cartoni animati, è il fascino di questo fantastico mondo.
    Ed è bello scoprire o meglio rendersi conto, che dietro ogn'una di queste "magie", vi sono stati uomini e donne, con le loro storie di vita, con la loro arte e la loro passione, la loro inventiva e la loro immaginazione, che hanno consegnato alla storia e a noi i frutti del loro impegno, della loro passione, dei loro sacrifici, ovvero..... le loro opere.
    A tutti loro, un grazie sincero.
     
  9. pierre

    pierre Well-Known Member

    Sono felice che almeno una persona riusciamo ad interessarla; se le forze ci sostengono cercheremo di affrontare al meglio delle nostre conoscenze questo affascinante argomento :) :) :)
     
  10. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Ciao Pietro, bentornato :wink: :D

    Pierre, suggerire a te è un vero piacere :wink: 8)
    Hai scritto un post molto interessante!
    Io, come ho già detto altre volte, amo molto i film d'animazione quindi discutere di questo argomento mi piace e mi diverte.
    Sono praticamente cresciuta con i film di Tyrlova, Zeman e Trnka, Miler e naturalmente tutti gli altri. Hermina Tyrlova l'ho vista anche dal vivo al Festival dei film d'animazione a Zlin (ci andavamo ogni anno con la scuola). Mi piacevano molto questi cartoni, certo, parliamo di 30 -25 anni fa, non sò se oggi i bambini li avrebbero apprezzati. Ho fatto vedere uno alla mia figlia, le è piaciuto moltissimo ma non ha voluto vedere altri. Da piccolina amava tantissimo i cartoni di Krtek (di Miler), quelli le piacevano tantissimo e guardava uno dopo l'altro, così a me alla fine sto krtek usciva dagli occhi :D Ecco! In questi giorni potrei preparare un post su Miler! Cercherò di non farvi aspettare troppo!
    alla prossima!
     
  11. Krtek, la talpina.... si ritorna indietro di 35 anni... avevo letto da qualche parte che Krtek è conosciuta in circa 80^ paesi, tra cui il Giappone,(vedetevi i video al seguente link http://www.tudou.com/programs/view/_sM48kULPfE/
    Ho letto che l'ispirazione per il personaggio protagonista gli venne inciampando in una buca scavata nel terreno proprio da una talpa....
     
  12. pierre

    pierre Well-Known Member

    Bravo Pietro, allora sai...... :) , conosci la genesi della talpina e
    sai anche che il Giappone ama molto i cartoni ceki. Attualmente se vuoi trovare un film di Karel Zeman lo devi comprare in Giappone, in Spagna hanno pubblicato qualcosa ma in Cekia di suo non si trova praticamente niente. Si sono venduti i diritti, a quanto pare al Sol Nipponico.

    Benvenuto in questo manipolo di pazzi che tenta di far conoscere questo meraviglioso mondo dell' immaginazione.
     
  13. martina72

    martina72 Well-Known Member

    In effetti si dice così :p
    A Zdenek Miler venne chiesto di inventare un personaggio simile al Topolino americano, doveva essere un animaletto che non era ancora visto nei cartoni animati. E a lui scelse una talpa. Una scelta azzeccatissima! Il personaggio divenne così popolare che diede via al fenomeno di merchandising, fino allora sconosciuto nella Cecoslovacchia. E la sua popolarità cresce con il passare degli anni, basta passare in una cartoleria o un negozio di giocattoli ceco per rendersi conto.
    Il primo episodio si chiamava Jak Krtek ke kalhotkam prisel, La piccola talpa coi calzoni blu (1957), raccontava la storia della Talpina che desiderava tanto avere dei pantaloni con le grandi tasche.
    Ho scoperto che questo episodio è uscito anche in Italia come libro illustrato per bambini con la traduzione di Gianni Rodari! Datte un'occhiata a questi siti:
    http://www.atlantidezine.it/piccola-tal ... odari.html
    http://www.ibs.it/code/9788861030022/pe ... a-con.html
    Nel primo episodio la Talpina parla e anche tanto :) , successivamente l'autore preferì ad eliminare i dialoghi. I personaggi fanno solo i versetti e questo contribuì al successo della serie all'estero.
    Per ora mi fermo qui ma scriverò ancora di Miler!! Ciao ciao :D
     
  14. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Quest'estate sono usciti Il viaggio nella preistoria e La diabolica invenzione.
     
  15. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Zdenek Miler con il pupazzo di Krtek

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  16. Si vede (e si sente) l'influsso Disneyano, infatti la musica (almeno stando ai primi episodi) non è di sottofondo, ma complementare al cartoon, e ne scandisce gli eventi, anche la scena delle formiche che tessono la tela, richiama in modo inequivocabile la tecnica di Walt Disney....
    L'idea, inoltre, di raccontare con la semplicità del disegno il procedimento che porta alla realizzazione del tessuto fino al confezionamento del vestito è a dir poco geniale, il tocco di classe è il granchio che prende le misure .... insomma un piccolo capolavoro che se non erro valse a Miler il leone d'oro al festival di Venezia .... almeno così mi sebra di ricordare di aver letto.
    La cosa che mi è sempre piaciuta di questi cartoon oltre al disegno semplice ed originale, è come è stata rappresentata l'acqua che esce p.e. dall'innaffiatoio ....
    Scusate ma ho visto, anzi rivisto dopo trent'anni, proprio ieri sera il cartoon insieme alle mie bimbe che mi chiedevano in continuazione cosa stessero dicendo i personaggi in ceco, tranne le poche parole (ri)conosciute, il resto delle frasi le ho inventate di sana pianta, ma la + grandicella mi ha sgamato ed alla fine se ne è accorta ...
    Da domani starò via per alcuni giorni.... ci risentiamo dopo il ponte...
    Nel frattempo "Buon Halloween" a tutti voi...
    PS:Dove si può trovate quella fantastica tazza?
     
  17. martina72

    martina72 Well-Known Member

  18. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Zdeněk Miler
    Nato nel 1921 a Kladno (allora Cecoslovacchia, ora Repubblica Ceca), studiò alla scuola di Arti Decorative di Praga e iniziò la sua carriera negli studi di animazione Baťa di Zlín per poi passare agli studi Bratři v triku di Praga. Inizialmente preferiva lavorare come disegnatore e sceneggiatore di cartoni animati indirizzati ad un pubblico adulto. Realizzò alcuni cartoni, il più riuscito dei quali era O milionáři, který ukradl slunce ( Il milionario che rubò il sole, 1948), ispirato alla omonima favola di Jiří Wolker. Un uomo ricchissimo, che possiede il mondo intero, si ammala e i dottori gli prescrivono di stare al sole come cura. Perciò lui fa’ catturare il sole e lo imprigiona. Il sole però lo brucia con i suoi raggi e scappa dalla prigione. L’ epilogo è affidato ad una bambina che rimette il sole nel cielo. Per questo film Miler sperimentò una nuova originalissima tecnica, nel contesto di quel periodo, il semplice disegno bianco-nero.
    http://www.youtube.com/watch?v=MlZCe8zumgk
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    In seguito Miler divenne famoso soprattutto per i suoi cartoni per i bambini, a parte il già citato Krtek realizzò la serie dedicata al cagnolino ( O štěňátku), e al grillo (O cvrčkovi).
    Incantevoli anche i corti Měsíční pohádka, O kohoutkovi a slepičce, Sametka.
    Oltre alla filmografia, Miler si dedicò anche alle illustrazioni dei libri per bambini (Kubula a Kuba Kubikula)
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    Sametka
    Un ragazzino trova un bruchino e lo chiamò Sametka ( dal samet = velluto). Diventeranno grandi amici.
    http://www.youtube.com/watch?v=Bs9nlPJm ... re=related

    Měsíční pohádka
    Storia sull’amore impossibile tra un ometto di ghiaccio e una bambolina che non sopporta il freddo.

    O kohoutkovi a slepičce ( Storia di un gallo e di una gallina)
    Una bella favola tradizionale, la gallina divideva sempre tutto ciò che trovava con il suo galletto ma lui è un egoista e quando trovò delle bacche assai gustose cercò di mangiarsele tutte da solo e stava soffocando ma la gallinella fece di tutto per aiutarlo e alla fine gli salvò la vita.
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    Altri cartoni:

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  19. pierre

    pierre Well-Known Member

    pifferi !!!! da ieri ad oggi sono aumentate le immagini.........belle.

    Martina, visto che su Miler ti vedo molto ferrata, sai niente di un cartone un po strano fatto da Miler, "La traccia rossa". Un cartone un po' propagandastico secondo me :roll:
     
  20. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Sì, è uno dei tre cartoni animati che Zdenek Miler ha girato per un pubblico adulto, è un cartone ad alto contenuto sociale e di profondo spirito antimilitare ed ispirato ad una breve notizia di cronaca sull’uccisione di un operaio francese mentre appendeva i manifesti contro la guerra. Il titolo originale è Rudá stopa ( La traccia rossa), ed è stato realizzato nel 1963.

    Ecco la trama:
    Un povero pescatore va al mare con il figlioletto e al ritorno trova sul lungomare una base militare. Continuano ad arrivare carri armati e le rampe per i missili si moltiplicano. Il vecchio pescatore vuole reagire e sul recinto attacca un cartello con la scritta MIR (PACE). Immediatamente parte una raffica di mitragliatrice e il pescatore si accascia per terra. Una macchia rossa si spande sotto il suo corpo. I militari, immediatamente, portano via il corpo e quando arriva il figlio trova solo quella traccia rossa che un soldato stà cercando di coprire con della sabbia. Ma la macchia riaffiora sempre e ad ogni tentativo di cancellarla nasce un fiore rosso. Un carro armato spara ai fiori, li distrugge ma da ogni frammento nasce un cespuglio pieno di fiori rossi. I militari cercano di estirpare le piante ma il giorno successivo ricominciano a spuntare altri fiori. Il figlio capisce che deve continuare nel messaggio di pace per cui suo padre ha pagato con la vita. Inizia a piantare i fiori rossi dappertutto, essi si moltiplicano e presto tutto il paesaggio sembra un tappeto rosso. I militari si sentono sconfitti e scappano via spaventati. Tutta la natura, prima grigia e scura, risplende ora di colori vivaci.
    Il figlio del pescatore stà in piedi in mezzo all’immenso campo rosso, poi si gira, e parte nuovamente per il mare per continuare il mestiere del padre.

    Hai ragione che il cartone è molto di regime, ma è anche suggestivo e il messaggio di pace è davvero forte.
     

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