La prima non riesco più definirla piccola perchè è alta come me e adesso è fuori con i suoi amici....Alla seconda adesso devo continuamente raccontare la favola "Lungo, Largo e Vista Acuta"....non ne posso più di questa fiaba :wink:
In questo periodo quando la foto è stata scattata, il poeta credeva di aver incontrato finalmente la sua anima gemella...Credo che lei lui abbia regalato la sua unica figlia Patricia Johnson. :roll:
E viceversa. Mi riferisco al film A.I. - Intelligenza Artificiale di Steven Spielberg (ma ideatore del progetto era Stanley Kubrick). E' la favola di Pinocchio trasformata in una storia dal futuro. http://it.wikipedia.org/wiki/A.I._-_Int ... rtificiale
Si, infatti, ne esistono altri. Pierre, mi hai fatto ricordare di un mio connazionale, EvgÊnij Zamjatin. La sua novella ¨Noi¨ ha ispirato Orwell e Huxley. Uomini trasformati in numeri e la loro vita regolata dalla ¨Tabella delle Ore¨ che impone a tutti di alzarsi contemporaneamente e di iniziare a masticare la colazione nello stesso istante. Uno Stato Unificato che ormai esiste da mille anni, guidato da un omnipotente Benefattore e controllato dai guardiani che reprimono qualsiasi dissidenza. Questo mondo totalitario e terrficante è stato descritto da questo scrittore russo, ahimÊ, dimenticato, nel 1921. Zamjatin era un intelletuale bolscevico che aveva già partecipato ai moti di 1905 e che aveva entusiasticamente salutato la rivoluzione del 1917. Ma gli basto' poco per capire che piega stavano prendendo gli avvenimenti in Russia. Già nel 1920 criticava duramente il regime che si stava consolidando attorno a Lenin, il sempre maggior potere degli scrittori prolettari, quelli che sostenevano che tutto doveva esser subordinato e asservito al successo della rivoluzione. ¨Noi¨ non fu accetato per la pubblicazione nell'URSS. Nel 1923 venne letto durante una reunione dell'Unione degli scrittori, provocando un putiferio. Fu pubblicato in inglese nel 1924 e in ceco nel 1927 mentre in Russia la vita si faceva sempre piÚ difficile per lui. Ha finito la sua vita a Parigi come tanti altri scrittoti russi.
Non viene ripubblicato neanche da noi sul pretesto che il lettore moderno...non lo conosce... :lol: Le strategie delle case editrici russe moderne sono primitivi: bisogna pubblicare quello che si vende meglio cioè i romanzi d'amore ed i gialli. :roll: Peccato.
Vorrei anche ricordare il fenomenale Čtyřlístek (Quadrifoglio, Quartetto), uno dei pochissimi fumetti esistenti prima degli anni Novanta (il primo fumetto è stato pubblicato nel 1969). Oggi - come tante altre cose, ahimé! - non è più come prima, ha perso sia idee sia qualità estetica, ma quando ero bambina un quaderno di Čtyřlístek rappresentava un vero tesoro (non vorrei dire, ma la Renatka del primo banco ne aveva DECINE e non voleva mai prestarvene uno...).
