Storie e leggende

Discussion in 'Cultura' started by pierre, Dec 22, 2008.

  1. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Ecco!! Hai trovato la parola giusta: vista acuta.
    Non hai una foto dei libri popup di kubasta? :)
     
  2. martina72

    martina72 Well-Known Member

    La fiaba con la tovaglietta magica era "Obušku, z pytle ven!", sempre di Erben.
    http://www.csfd.cz/film/7262-obusku-z-pytle-ven/

    http://www.youtube.com/watch?v=RIVEIiwM ... re=related
     
  3. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Anche nostro Honza era di solito l'ultimo dei tre fratelli. Le analogie sono molte. Però Ivan era spesso un pricipe, Honza quasi mai.
    A proposito di Ivan...ti ricordi la vostra favola "Morozko"? :p Bellissima!! Lo sapevi che in tv cecoslovacca la mandavano in onda per anni, ogni Vigilia di Natale? 8)

    http://www.youtube.com/watch?v=H9SWdSC3 ... re=related
     
  4. pierre

    pierre Well-Known Member

    rimosso 2/10/09
     
  5. pierre

    pierre Well-Known Member

    rimosso 2/10/09
     
  6. Elena33

    Elena33 Well-Known Member

    Pure la mia nipote l'adora...Questo soggetto, secondo me, è diventato internazionale. Pero', l'ho conosciuto dai Fratelli Grimm. Esiste anche da noi, nelle fiabe spagnole, bulgare e olandesi. Per il resto, non dico niente perchè ho letto solo quelle.
     
  7. Elena33

    Elena33 Well-Known Member

    Si si, certo. Da bambina andavo pazza sopratutto per l'attrice. Pero', secondo me, a parte di Ivan lo Stupido, da noi ci dovrebbe essere anche un altro Ivan, quello furbo... :D Questa definizione appartiene solo a me :D Ivan il Furbo era proprio pigrissimo e adorava che tutto si faccia da solo! Quello non andava mai a girare il mondo nella ricerca di una bella principessa da sposare, ma aspettava che lo faccia lei! Peccato che di questo protagonista (Ivan anche lui) non se ne parla mai.
     
  8. Elena33

    Elena33 Well-Known Member

    Grazie, Ulisse. Sono d'accordo con te. Già la fiaba in se, anche quella letteraria, puo' servire come la rappresentazione allegorica e anche culturale del popolo. Ogni tanto mi chiedo se la fiaba è totalmente morta nella letteratura o se c'è qualcuno chi continua a creare...E quali fiabe leggeranno i figli dei nostri figli? :?
     
  9. Ulisse

    Ulisse Well-Known Member

    Ottima analisi Elena. Quali fiabe leggeranno i figli dei nostri figli? :(
    Nella moderna societa' pochissimi trovano il tempo per raccontare fiabe ai loro figli. La stragrande maggioranza delle persone e' presissima dagli impegni e dai ritmi frenetici e non ha tempo da dedicare ai piccoli.

    Non sono un esperto di fiabe ma non penso ci sia attualmente una grossa produzione letteraria su questo argomento. Le favole che raccontano dalle mie partti sono quelle degli anni passati. Nulla di nuovo. Le nuove generazioni sono troppo impegnate con telefonini, videogiochi, cartoni animati e tutto cio' che riguarda la moderna tecnologia. I bambini non sono piu' interessati alle fiabe. Di conseguenza, se non c'e' domanda, non c'e'nemmeno offerta :(
     
  10. Ulisse

    Ulisse Well-Known Member

    Scusate...forse metto troppa carne sul fuoco...ma stasera, rovistando tra i miei libri, ho beccato un libro ceco che mi regalo' la mia amica Jitka.
    Si tratta di Povidani o pejskovi a kocicce, di Josef Capek.
    Purtroppo ancora non l'ho tradotto interamente. Ma le mie amiche praghesi mi dissero che e' una storia carina e me ne raccontarono un po'.
    Ma non ho capito se si tratta di un semplice racconto oppure se e' una vera e propria fiaba.
    Chiedo aiuto a voi per saperne di piu'. Insomma, e' una fiaba che si racconta ai bambini, oppure e' un semplice racconto come quelli che, per esempio, leggono i ragazzi alle scuole medie?
    Perdonatemi se per caso in passato gia' si parlo' di questo libro sul forum. Non ho avuto modo di ricercare le vecchie discussioni.
     
  11. alenastef

    alenastef Well-Known Member

    Ulisse,

    Povidani o pejskovi a koccice (I racconti sul cagnolino e gattino) sono davvero una serie di fiabette per bambini piccoli, tipo pre-scolari, scritti in un linguaggio molto bello e ricco tipico di Capek. Li definirei fiabe vere semplici, tipo il Pentolino, ma più moderne e, come dire, "artificiali", cioè né popolari né che vogliano sembrarlo.

    Io adoravo quella Su come il cagnolino con il gattino preparavano la torta!
    [​IMG]
     
  12. Elena33

    Elena33 Well-Known Member

    Pierre, anche noi abbiamo le favole su questi soggetti. :eek: Mi viene la voglia di rileggere qualche opera dei fratelli Grimm dedicati ai soggetti erranti nelle favole.
    8)
     
  13. alenastef

    alenastef Well-Known Member

    Poca voglia di lavorare venerdì... perciò ecco per voi

    Su come il cagnolino con il gattino prepararono la torta

    Premetto che il passato remoto non è il mio forte e che Capek è per traduttori esperti. Ho fatto del mio meglio.


    L’indomani era l’onomastico del cagnolino e il compleanno del gattino.
    I bambini lo sapevano e volevano fargli una bella sorpresa per l’onomastico e compleanno. Così pensavano che cosa potrebbero fare o regalargli; poi lo trovarono e dissero:
    “Sapete che cosa? Prepariamo una bella torta per il cagnolino e il gattino!”
    E così fecero. Presero una formina e fecero una squisita torta di sabbia per il cagnolino e il gattino, sopra misero cinque bei sassolini bianchi, come mandorle, e la torta sembrò proprio una vera.
    Lo portarono al cagnolino e gattino. “Ecco per voi, vi abbiamo portato una torta del compleanno e dell’onomastico. E’ molto buona; la potete mangiare tutta.”
    Il cagnolino e il gattino presero la torta facendoci sopra “gnam gnam gnam, ma che deliziosa, come vi è riuscita bene” e fecero come per mangiarla. “Vi ringraziamo,” dissero poi ai bambini, “non abbiamo mai mangiato una torta del genere”. I bambini ne furono contenti e se ne tornassero a casa.
    “Peccato che i cagnolini e i gattini non mangiano la sabbia,” disse il cagnolino al gattino quando i bambini se ne furono andati, “una torta tanto bella, chissà come potrebbe essere gustosa! Sai che guardandola mi è venuta l’acquolina in bocca? Adesso mi andrebbe una torta vera, ma davvero vera ti dico!”
    “Anche io prenderei volentieri della torta vera,” disse il gattino. “Insomma, se è mio compleanno domani e anche tuo onomastico, potremmo preparcene una! Ma io non so come si fa una torta.”
    “Ma non è niente,” disse il cagnolino, “è semplice, lo so io come si fa una torta vera! Si mette dentro tutta roba buona, tutto quello che ti piace, e poi ti viene una torta buonissima. Quando metti dentro cinque ingredienti buoni, sarà cinque volte buona, se ve ne metti dieci, sarà dieci volte buona. Ma noi ve ne metteremo cento e faremo una torta buona cento volte!”
    “Hai ragione,” disse il gattino, “andiamo a fare una torta come dici tu.”
    E si misero a cucinare.
    Presero della farina, del latte e un uovo e michiarono il tutto.
    “Una torta deve essere dolce,” disse il gattino e ci mise dello zucchero.
    “Ma anche un po’ salata,” disse il cagnolino e aggiunse del sale. “E ora mettiamo del burro e della marmellata,” disse il gattino.
    “No, marmellata no, non mi piace,” disse il cagnolino, “mettiamo invece della marmellata un bel formaggino stagionato, quello sì che mi piace.” E così misero un paio di formaggini.
    “Mi sembra poco grassa,” disse il gattino, “mettiamo qualche cotenna.”
    “E non dimentichiamo le noccioline,” disse il cagnolino e ne aggiunse un cartoccio.
    “Giusto, le noccioline sono buone,” fu d’accordo il gattino, “ma sono certo che anche un cetriolo andrebbe bene,” e ci mise un cetriolo.
    “E ossi!” gli ricordò il cagnolino. “Dobbiamo metterci qualche osso, vero?” Allora ci misero molti ossi.
    “E ovviamente qualche topo, quelli mi piacciono tantissimo!” venne in mente al gattino e mise dentro quattro topi.
    “Bene, e ora un paio di salsicce al pepe, quelle fanno per me,” disse il cagnolino e aggiunse qualche salsiccia.
    “E adesso l’ingrediente principale!” disse il gattino. “Della panna montata ci va!” E misero un pentolino di panna montata.
    “E un po’ di cipolla,” disse il cagnolino e aggiunse della cipolla.
    “E del cioccolato,” disse il gattino e mise del cioccolato.
    “E della salsa!” venne in mente al cagnolino, e misero della salsa.
    E così mettevano e mischiavano di tutto e di più nella loro torta, misero dell’aglio e del pepe e aggiunsero dello strutto e delle caramelle, dei ciccioli e della cannella, del semolino e della ricotta, panpeppato e aceto, cacao e verze, una testa di oca e uvette, insomma tutto quanto misero nella torta, solo del pane no, perchè il pane non piace molto ai cani e ai gatti.
    Quando mischiarono e montarono tutto questo ne venne una torta grande come una ruota del carro. “Caspita, che tortona, ci leccheremo i baffi!” furono contenti, “e adesso la mettiamo a cuocere.”
    Misero la torta a cuocere e non vedevano l’ora di averlo finito. C’era tanto vapore, tante bolle, tanto di quel sfriggolare e sibilare, lievitare e fuoriuscire, e tanto fumo come se si bruciassero vecchi stracci.
    Quando la torta gli sembrò abbastanza cotta, la misero dietro la porta per lasciarla raffreddare. “E sai che facciamo?” disse il gattino al cagnolino, “visto che i bambini sono stati così bravi da portarci la loro torta, adesso noi inviteremo loro per la nostra.”
    “Allora vieni,” disse il cagnolino, “andiamo a invitarli.”
    Si presero per le zampe e andarono a invitare i bambini. Li trovarono nel giardino davanti alla casa giocando con i boccini. Il cagnolino e il gattino li invitarono per la torta e per un po’ giocarono con loro a boccini e poi anche a pallone e con cubetti.
    Ma ne frattempo passava un grosso cane cattivo vicino alla torta sfornata, e come la torta si raffreddava gli entrò l’odore nel naso. “Ah ah bau,” pensò quel cane cattivo, “qui io sento qualcosa di buono, sarà qualcosa da mangiarmi!” Fiutò, fiutò, fiutò fino ad arrivare alla torta del cagnolino e del gattino. “Ah ah!” disse, quando ci arrivò, “eccolo, tutto per me!”
    E così il cane cattivo si mise a mangiare la torta. La divorava e divorava fino a lacrimare, perchè la torta era ancora bollente dentro, la divorava fino a tossire, divorava e divorava e alla fine la divorò tutta. Dopo di ché si bevve tutta una brocca d’acqua e si rottolò via.
    Quando il cagnolino e il gattino giocarono abbastanza con i bambini si ricordarono della loro torta. Perciò si presero per le zampe e andarono a vedere se la torta era abbastanza fredda. “Sapeste, bambini, che prelibatezza,” dissero il cagnolino e il gattino, “sapeste quanta roba buona abbiamo messo dentro!”
    Venissero a casa, guardarono e – ma che cos’è? La torta è sparita!
    “Caspita,” dissero il cagnolino e il gattino, “la torta è sparita, qualcuno ce l’ha rubata!”
    Guardano, guardano, ed ecco! Lì sotto i cespugli è steso un grosso cane cattivo e si sta lamentando. Aveva mangiato troppo e ora sta male. Ha un orribile mal di stomaco. “Che male, che male!” si lamentava. “Cosa ho fatto, ma che cosa c’era in quella torta che mi è venuto un tale ma-a-a-al di pancia!”
    “E vedi, tutto questo per aver mangiato una torta che non era tua,” disse il cagnolino. “Dovevi lasciarla stare.”
    “Ma sai, cagnolino, a me non dispiace poi tanto che quel cane cattivo ci ha mangiato la nostra torta,” disse il gattino, “forse anche noi ci saremmo sentiti male e ci avremmo rovinato l’onomastico e il compleanno.”
    “Hai ragione,” disse il cagnolino, “bene gli sta, che si lamenti e pianga, ma io ho fame, mangerei qualsiasi cosa! Ma noi non abbiamo niente a casa, abbiamo messo tutto nella torta. E alla fine non vorrei digiunare proprio a mio onomastico.”
    “Non fa niente, cagnolino e gattino,” dissero i bambini, “venite pure da noi e noi vi ospitiamo.”
    E così il cagnolino e il gattino andassero dai bambini a pranzo. “Bambini, a tavola!” li stava già chiamando la mamma, e i bambini dissero: “Mamma, è l’onomastico di questo cagnolino e il compleanno di questo gattino, dobbiamo ospitarli a pranzo.” Quindi gli diedero da mangiare, della minestra e un po’ di carnina buona con canederli. E la mamma trovò anche una fetta di crostata da qualche parte.
    Al gattino e al cagnolino piacque molto. Ringraziarono ai bambini e se ne andassero a casa contenti.
    “Ma che bel onomastico e compleanno,” pensarono, “un pranzo davvero delizioso! E non stiamo male nenache un po’.”
    Arrivati a casa, il cane cattivo si lamentava ancora sotto i cespugli. Loro andassero a riposarsi dopo pranzo compiaciuti che alla fine l’onomastico e il compleanno andarono bene.
     
  14. pierre

    pierre Well-Known Member

    rimosso 2/10/09
     
  15. alenastef

    alenastef Well-Known Member

    Grande! Le favole di Capek (Feltrinelli) si trovano su Google Libri!
     
  16. Ulisse

    Ulisse Well-Known Member

    Grazie mille Alena per aver riportato questa bella favoletta...davvero e' molto lunga, spero che non ti abbia portato via molto tempo per scriverla :(
    E non preoccuparti per i verbi :wink: Sapessi scrivere io in ceco come tu scrivi in italiano! :(
    Peccato che mi dici che Capek e' per traduttori esperti. Forse non riusciro' mai a tradurre tutto il mio libro!

    Per Pierre:
    io non sono esperto di favole moderne. Ma ti risulta che attualmente ci siano scrittori che si dilettano ad inventare favole per bambini? Chiedo.
    Conosco alcune fiabe di Rodari, ma sono tutte cose che ho letto alle scuole elementari. Moltissimi anni fa ormai....ahime' :wink:
     
  17. pierre

    pierre Well-Known Member

    rimosso 2/10/09
     
  18. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Bravissima Alena!! Anche a me è sempre piaciuto tantissimo questo racconto. E poi quello del cagnolino e gattina che trovavano nel loro giardino dei giocatoli che i bambini si dimenticavano in giro.

    Questi racconti sono stati scritti e illustrati da Josef Čapek, non Karel. Josef Čapek scrisse anche altre favole, per esempio "Můj tlustý pradědeček a loupežníci" (Il mio grasso bisnonno e i banditi), molto divertente e di un linguaggio ricchissimo e colorito.
     
  19. pierre

    pierre Well-Known Member

    rimosso 2/10/09
     
  20. martina72

    martina72 Well-Known Member

    Elena, io ho visto in tv alcuni vecchi cartoni russi dove Ivan era sempre sdraiato sul forno (x chi non sapesse, i forni erano fatti in modo che sopra si poteva dormire) era furbissimo e pretendeva che gli altri vengono da lui (oppure era il forno che lo portava dappertutto...boh, nn mi ricordo)
    Oltre questa fiaba a volte fanno vedere su Rai 3 tante altre fiabe classiche nel corso del programma che si chiama Melevisione, un programma per i bambini piccoli molto ben fatto.
    Per quanto riguarda invece il rapporto che hanno i bambini d'oggi con le fiabe, secondo me non è affatto perso, solo cambiato. Loro hanno altri personaggi che amano, più attuali e di conseguenza più interessanti per loro. Ma alcuni personaggi delle fiabe classiche restano immortali, guardate per esempio la Sirenetta, il Cappuccetto rosso, la Biancaneve...
    Di quelli più moderni (per rispondere a Ulisse) potrei citare il Topolino, il Peter Pan, l'orsetto Winnie the Pooh, oppure Harry Potter.
    Non è assolutamente vero che manca l'offerta.
     

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