Sento quasi un dovere ricordare il quarantesimo anniversario dell'invasione della Cecoslovacchia ad opera degli eserciti dell'URSS e di altri quattro Paesi del Patto di Varsavia. Io ho sessantuno anni e ricordo quei fatti tragici come se fossero avvenuti ieri. La tragedia del popolo cecoslovacco fu la tragedia di tutta l'Europa. Non bisogna dimenticare l'incredibile dignitĂ con la quale il Popolo cecoslovacco affrontò gli occupanti, il sacrificio di Jan Palach, la tragica coerenza di Alexander DubÄek. Anche grazie alla Primavera di Praga l'Europa oggi si è avviata a diventare pacifica e democratica, e la libertà è un bene disponibile per tutti. Se qualcuno volesse, può leggere un mio intervento a proposito del 21 Agosto 1968, in un forum di filatelia: http://www.lafilatelia.it/forum/viewtop ... =50&t=5696 Grazie al Popolo Cecoslovacco.
allo spazio FORMA a Milano c'è una mostra fotografica di Josif Kudelka . Attraversole sue fotografie si rivive l'atmosfera degli avventimenti di quella data. Sembra di sentire il rombo dei carri armati e le urla della gente . http://www.formafoto.it/_com/asp/page.asp?g=h&s=i&l=ita
Molto interessante, Giuseppe. Ho letto anche l'altro intervento. Io sono mezza italiana, mezza ceca, e quell'agosto ero in vacanza vicino Praga. Avevo 7 anni, però me lo ricordo ancora, perchè avevo capito che era successo qualcosa di molto grave.
Cari amici di questo forum, io ho l'impressione che la Primavera di Praga ed il suo esito drammatico, in Italia, siano caduti ne dimenticatoio, ed è triste.
tra l'altro non è molto che è uscito questo libro : "la primavera di Praga, 1968:la rivoluzione dimenticata" di Enzo Betizza ed. Mondadori L'ho acquistato ma non ancora inizato a leggerlo !
Vorrei segnalarvi un cantautore ceco: Karel Kryl, tra l'altro parla di lui anche Sasha vr nella sezione La lingua ceca. Nelle sue canzoni esprime tutta la disperazione e tristezza di quel periodo. Da vedere filmati in bianco/nero che accompagnano ad es.:"Bratříčku zavírej vrátka" Video
Voglio trascrivere il testo della canzone "La Primavera di Praga", di Francesco Guccini (autore ed interprete): Di antichi fasti la piazza vestita grigia guardava la nuova sua vita come ogni giorno la notte arrivava frasi consuete sui muri di Praga Ma poi la piazza fermò la sua vita e breve ebbe un grido la folla smarrita quando la fiamma violenta ed atroce spezzò gridando ogni suono di voce Son come falchi quei carri appostati e corron parole sui visi arrossati corre il dolore bruciando ogni strada e lancia grida ogni muro di Praga Quando la piazza fermò la sua vita sudava sangue la folla ferita quando la fiamma col suo fumo nero lasciò la terra e si alzò verso il cielo Quando ciascuno ebbe tinta la mano quando quel fumo si sparse lontano Jan Hus ancora sul rogo bruciavo all'orizzonte del cielo di Praga Dimmi, chi sono quegli uomini lenti coi pugni stretti e con l'odio fra denti Dimmi, chi sono quegli uomini stanchi di chinare la testa e di andare avanti Dimmi chi era che il corpo portava la città intera che lo accompagnava la città intera che muta lanciava una speranza nel cielo di Praga Dimmi chi era che il corpo portava la città intera che lo accompagnava la città intera che muta lanciava una speranza nel cielo di Praga una speranza nel cielo di Praga una speranza nel cielo di Praga Mi chiedo quanti Cechi la conoscano e , se qualcuno la conosce, se gli è tutta chiara. La mia è una domanda "vera".
Gentili amici di questo forum, la canzone di Guccini della quale ho riprodotto il testo sopra, si può sentire qui: http://it.youtube.com/watch?v=aRB_tFcYfF0 Ciao
Ciao Giuseppe! Grazie per averci segnalato la canzone di Guccini. Io, a dire il vero, non la conoscevo. Queste sono le immagini scannerizzate di slogan e vignette del 1968 che esprimevano il disaccordo con la invazione russa. I politici A. Dubček, J. Smrkovský e O.Černík "Avete voluto la democrazia, eh?" "Lenin, svegliati, Brežněv è impazzito!"
Voglio ringraziare Giuseppe per aver affrontato questo argomento. Io non sono esperto di storia e quindi non ho materiale e conoscenze tali da poter partecipare alla discussione. Però seguo con molto interesse. Credo che anche altri facciano la stessa cosa. E grazie anche a tutti quelli che stanno partecipando e che parteciperanno. Molti, me per primo, potranno imparare tante cose leggendo i vostri commenti.
Gentili amici, ho visto le immagini proposte da martina72; dato che mi interesso di francobolli, mostro questo: Anche tramite un timbro postale, i Cecoslovacchi dimostrarono l'opposizione all'occupazizone e l'affetto per i dirigenti della Primavera di Praga. La frase "Jsme s vami" dovrebbe significare "Siamo con voi". ciao a tutti
Il collezionismo di francobolli è un hobby molto interessante, si possono imparare tante cose. Questi sono alcuni francobolli cechi del 1957:
I testi di Kryl sono delle vere opere d'arte. Visto che è stata nominata in questo forum, mi permetto di postare l'intera traduzione di questa canzone: BratĹĂÄku zavĂrej vrĂĄtka (traduzione in italiano) Fratellino non piangere, non sono gli orchi delle favole, guarda che sei grande ormai, sono soltanto soldati, arrivati su carri di ferro quadrati. Con le lacrime agli occhi ci stiamo guardando: stai con me fratellino ho paura per te, su queste strade tortuose fratellino, con questi stivaletti. Piove e fuori si fa buio questa notte non sarĂ breve, al lupo è venuta voglia di agnello, fratellino, hai chiuso il cancello? Fratellino non piangere, non sprecare le lacrime smetti di imprecare, risparmia le energie, poi non prendertela con me se non ce la facciamo. Imparati questa canzone, non è cosĂŹ complicata appoggiati fratellino, la strada e sconquassata, incespicheremmo, indietro non possiamo tornare. http://www.onice.vr.it/nohavica/pag2/testi.htm
Davvero', è una delle pagine piÚ tragiche nella nostra storia. Io non sono nata 8 anni dopo, pero' i genitori (sopratutto il padre, la mamma era ancora troppo giovane) di una loro conoscente , Natalja Gorbanevskaia. Era una giovane poetessa. Nel'agosto del 1968 si manifesto' sulla Piazza Rossa, con suo figlio in braccio, contro i carri armati sovietici che schiacciavano la capitale cecca. Fu cosi che si merito' il manicomio...
Elena, non conoscevo questa storia di Natalia Gorbaneskaja, sapevo che anche in Russia ci furono dissensi contro l' invasione in Cecoslovacchia, non sono in grado di quantificarli e di riportarli; so che molti di questi pagarono caro il loro amore per la libertà ma sono rimasto stupito da quanto hai scritto. Conosco la tua appassionata difesa per la libertà di tutti e ti ringrazio di averci fatto conoscere questo fatto.
Grazie di nulla, Pierre. Questa donna è incredibile. Lei era membro anche dell'associazione per i diritti umani. Fu arrestata nel 1969 per aver scritto un libro bianco proprio sull'invasione della Ceccoslovacchia, e ha fatto due anni di carcere, di cui uno in manicomio. Riguarda il 25 agosto del 1968, mentre il presidente ceccoslovacco Alexander Dubcek si trovava a Mosca, dopo la repressione di Praga, a mezzogiorno sette persone diedero vita a una manifestazione di protesta sulla Piazza Rossa contro l'intervento militare sovietico in Ceccoslovacchia. Si trattava di Natalja Gorbanevskaia, Konstantin Babickij, Larissa Bogoras, Vadim Delone, Vladmir Dremljuga, Victor Fainberg e Pavel Litivinov. Come ho scritto prima, Signora Gorbanevskaia manifesto' portando con se il figlio lattante in un passegino, a dimostrazione degli intenti pacifici usati dai sette sulla Piazza Rossa. Lei e Victor Fainberg non subirono invece alcun tipo di procedimento penale, in quanto giudicati dal tribulane ¨non imputabili¨ in base alla diagnosi della perizia psichiatrica...
Insomma, non tutti i russi furono gli invasori. :? Potrei dire ancora tante cose sul dissenso nel mio paese, ma credo che questo non avrĂ piĂš niente in commune con la cultura della bella Cecchia...